12.12.2018 - Spazi sconfinati e imbiancati, malghe e rifugi pronti ad accogliere il turista in cerca di relax, ma anche 100 km di piste per sci alpino e 80 km per sci nordico oltre a numerosi percorsi segnalati per le ciaspole.
Tutto questo è l’Alpe Cimbra di Folgaria, Lavarone e Luserna, una meta adatta a un pubblico eterogeneo e che strizza l’occhio a famiglie con bimbi anche piccoli grazie alla formula Family Emotion che propone
programmi di intrattenimento esclusivo che uniscono l’animazione alla scoperta del territorio.
Inoltre, e non è cosa da poco, questa destinazione è facilmente raggiungibile distando solo 1 ora da Verona e circa 2 ore da Bologna e Venezia. L’Alpe Cimbra abbraccia tre paesini che vi presentiamo in queste
pagine, essendo piuttosto vicini e quindi potenzialmente visitabili in un fine settimana. Parliamo di Luserna, Lavarone e Folgaria che sono un’alternativa intrigante ai grandi nomi delle Dolomiti.
Paesi che hanno saputo resistere alla modernità mantenendo vive le antiche arti, i mestieri e i sapori della tradizione Cimbra.
Proprio a Luserna, dove ancora oggi si parla il cimbro, si sono mantenute in maniera più evidente la cultura e le usanze di un tempo, per cui il nostro itinerario parte proprio da qui.
IL MAGICO PAESE DI LUSERNA
Immerso in una cornice naturale di assoluta bellezza, Luserna è per antonomasia il villaggio dell’antica lingua cimbra, ancora parlata dal 90% dei suoi abitanti. Arriviamo in questo paese, situato a 1.333 metri di
altitudine, il venerdì. Il territorio, caratterizzato da terrazzamenti naturali, si protrae sulla sottostante Valle dell’Astico creando profonde valli e strapiombi con dislivelli anche di seicento metri.
Negli ultimi anni questo piccolo villaggio sta sviluppando una particolare fisionomia turistica:
se d’estate è luogo ideale per un soggiorno all’insegna del relax e della completa immersione nella natura, in inverno gode di una posizione strategica interessante a poca distanza dal Centro Fondo di Millegrobbe e dalla Skiarea Lavarone. Gli amanti della neve avranno di che divertirsi ma se invece amiamo “l’esplorazione” non possiamo farci mancare una visita al Centro di Documentazione che si propone come sede museale con sezioni dedicate alla storia e alle tradizioni cimbre, alla fauna dell’Alpe Cimbra, ai forni fusori dell’Età del Bronzo e alla Grande Guerra. In linea con quest’ultima tematica è il forte Werk Lùsern, una delle sette fortezze di cemento e acciaio dell’Alpe Cimbra che ci riporta alla Guerra. In combinazione con Forte Busa Verle aveva il compito di controllare il valico di Passo Vézzena. Si può raggiungere in diversi modi, tra cui vari sentieri tematici che tramite installazioni raccontano la storia, la cultura, la natura e le leggende di questi luoghi. Consigliamo il Sentiero Cimbro dell’Immaginario, anello di 7 km circa da percorrere comodamente in un paio d’ore con un lieve dislivello (non adatto ai passeggini).
Sculture nel legno e pannelli illustrativi dislocati lungo il percorso raccontano i personaggi che popolano la tradizione locale tra angoli di natura, boschi, pascoli e panorami sulla Val d’Astico. Questo percorso è facilmente abbinabile alla visita della Casa Museo Haus Von Prükk: sorge nel cuore storico del paese in piazzetta C. Battisti/Pill e al suo esterno ci sono segnaletiche che indicano l’inizio del sentiero tematico.
La casa è nata dal restauro conservativo di un'antica abitazione che aveva mantenuto inalterate nel tempo le caratteristiche di dimora contadina cimbra ottocentesca. È, nella sua semplicità architettonica, una pregevole testimonianza della capacità costruttiva delle maestranze del luogo. Si sviluppa in due immobili distinti, sia per epoca di costruzione sia per tipologia, ed è strutturata rispettivamente su tre e quattro livelli.
L’immobile a nord risulta essere stato costruito attorno alla prima metà del 1800 attraverso due interventi. Non è dato invece di sapere con certezza la data di costruzione della casa a sud, presumibilmente realizzata nella prima metà del 1700.
LAVARONE E IL SUO LAGO
Sabato lo dedichiamo a Lavarone, che dista da Luserna poco meno di 10 km. Tra le particolarità di questo paese, il fatto che fosse meta prediletta da Sigmund Freud per le sue vacanze. Proprio qui il filosofo compose “La Gradiva”, una delle sue opere più importanti.
Lavarone conquista con la sua atmosfera romantica, resa ancora più irresistibile dal lago insignito nel 2017 dell’importante riconoscimento della Bandiera Blu d’Europa: un lago alpino naturale che d’estate si anima
con i suoi lidi e gli sport d’acqua e d’inverno diventa una piastra di ghiaccio per il pattinaggio.
Lavarone è generalmente meta prediletta per gli amanti dello sci considerando che il carosello della Skiarea offre con un unico skipass, insieme a quello di Folgaria Ski, 100 km di piste.
Sempre qui sorge lo Ski Center Millegrobbe, un paradiso per gli amanti del fondo.
In questo paese sorgeva l’Avez del Prinzep, segnalato dal Corpo Forestale dello Stato quale albero monumentale d’Italia. Si trovava in località Malga Laghetto, era alto 54 metri e aveva una circonferenza di 5,6 metri. Nel 1997, stando ad alcune stime, aveva circa 244 anni. Purtroppo, a causa del forte vento, lo scorso anno è caduto al suolo ma continua a raccontare la storia del paese tramite varie iniziative tra cui la costituzione del comitato Avez del Prinzep, dove lo scopo è creare una dimora per il moncone rimasto in loco e finanziare la ristrutturazione del Sentiero dei Giganti, che ospita più di 100 piante che potranno diventare il futuro Avez del Prinzep.
Vale la pena visitare anche la Casa e il Museo del Miele in località Tobia. Questo museo consente di conoscere la vita delle api attraverso un itinerario dettagliato ed approfondito: la straordinaria trasformazione del
nettare in miele e l’incredibile organizzazione dell’alveare sono da decenni argomento di studio e ricerca da parte dell’uomo. La vita dell’ape, le sue gerarchie, la partecipazione naturale e preziosa alla vita umana rappresentano un mondo parallelo da conoscere ed apprezzare.
Consigliamo uno stop anche al Forte Belvedere Gschwent, una tra le più in grandi fortezze austroungariche della Grande Guerra, l’unica perfettamente conservata e interamente visitabile. Al suo interno un museo conserva molti reperti del conflitto mondiale e propone installazioni multimediali che illustrano, anche ai visitatori più piccoli, un percorso interattivo che rende partecipi e tristemente consapevoli di ciò che è stato vissuto in questi territori.
Se amiamo camminare, fa per noi il Percorso del Respiro degli Alberi, dove la natura è essa stessa arte. Il percorso è un invito a scoprire, in maniera nuova e originale, il tratto dell’altopiano lavaronese che si affaccia sulla profonda valle del Centa e l’Alta Valsugana percorrendo un itinerario facile, in cui le suggestioni dell’ambiente si sposano con la suggestione dell’arte. È affrontabile pressoché in tutte le stagioni.
Ideale per famiglie con bambini +6 anni (anche con passeggino) e per gruppi scolastici.
FOLGARIA, CENTRO DA NON PERDERE
L’ultimo giorno di questo weekend lo dedichiamo a Folgaria, che dista da Lavarone poco più di 15 km. È una delle comunità più antiche del Trentino e si fregia del titolo di Magnifica Comunità. È noto che agli inizi del XII secolo Folgaria era già una comunità organizzata. La Magnifica, come le altre regole comunali trentine, fu sciolta d’autorità nel gennaio del 1805 su disposizione del governo bavarese, di ispirazione illuminista. In quel momento nacquero i comuni come li conosciamo oggi.
Fiore all’occhiello è il centro del paese con un lungo viale pedonale ricco di negozi, bar, pasticcerie, ristoranti dove comprare le tipicità trentine e gustare le prelibatezze dell’enogastronomia trentina.
Come anche i due comuni sopra descritti, Folgaria offre innumerevoli opportunità sulla neve per gli amanti dello sport ma anche della vita all’aria aperta nella natura più incontaminata.
Gli appassionati di storia troveranno invece nei dintorni di Folgaria pane per i loro denti considerando gli innumerevoli Forti e il suggestivo giro delle Trincee di Nosellari, un percorso tematico testimone del primo grande conflitto mondiale tra trincee e profondi ricoveri scavati nella roccia (i cosiddetti “stoi”). Aggiungiamo che a pochi chilometri di distanza da Folgaria, nei pressi di lago Coe, si erge Base Tuono, allestimento nel suo genere unico in Europa che racconta un’altra guerra, fortunatamente non combattuta, la Guerra Fredda (1949-1989).
Qui troviamo missili puntati al cielo, hangar, bunker sotterranei, carri elettronici, radar e terrapieni che evocano l’equilibrio del terrore, la tensione tra Est e Ovest del mondo sulla soglia della guerra nucleare. Anche tra i percorsi tematici ne troviamo uno dedicato alla Grande Guerra.
Parliamo de “La forra del lupo”, uno dei più emozionanti del Trentino, con un tracciato che porta l’escursionista in una gola dove gli austro-ungarici scavarono trincee e profondi ricoveri. Un percorso di media difficoltà che assicura panorami bellissimi ma che difficilmente si può praticare in inverno.
Sempre a proposito di percorsi tematici, molto bello è anche il Sentiero dell’acqua, facilmente percorribile anche da famiglie con bambini. Sconsigliato in caso di pioggia, con terreno viscido e in caso di piene del torrente lungo il quale si sviluppa.
Suggestivo è, nei dintorni, Maso Spilzi che sorge a Costa, a 2 km da Folgaria. È appartenuto alla facoltosa famiglia degli Spilzi che lo edificarono nella seconda metà del XVIII secolo. Maso Spilzi rappresenta oggi un esempio unico e originale di insediamento alpestre, una via di mezzo tra una residenza signorile e un complesso fortificato: i corpi di fabbrica sono disposti attorno ad un profondo cortile interno protetto, sul lato occidentale, da alte mura con un camminamento pensile, mentre sul portone del grande fienile, oggi destinato ad area esposizioni, si notano le feritoie per le funi del ponte levatoio.
DIGRESSIONE VERSO SUD
Se siamo appassionati di arte “rurale”, forse possiamo pensare di inserire nel nostro itinerario di viaggio il paese di Guardia che si trova a 10 km da Folgaria verso Sud, sull’alto versante orografico sinistro della valle del Rio Cavallo, sotto la cima del monte Finonchio. È un antico villaggio rurale cimbro che, secondo la tradizione, trae origine dalla presenza di una postazione di guardia (da cui il nome) a servizio del castello di Beseno. Guardia è conosciuto come il paese dipinto per via dei dipinti murali visibili sulle pareti delle case, risultato di varie rassegne d’arte murale che la località ha ospitato a partire dal 1988. Murales multicolori fanno capolino da vecchie e nuove pareti lungo un itinerario che porta alla luce tradizioni, usi e costumi locali attraverso la pittura murale e l’interpretazione dei numerosi artisti che hanno realizzato le varie opere.
Il paese è noto anche per la sua cascata, facilmente raggiungibile dal paese in circa 15 minuti di cammino nel bosco. D’inverno la cascata, appositamente illuminata, diventa un monumento di luci e ghiaccio.
Termina così il nostro weekend nella natura imbiancata di questa zona.
Vi lasciamo con un suggerimento: se riuscite, la sera provate una cena in rifugio salendo con il gatto delle nevi, la motoslitta o le ciaspole. Siamo certi che non ve ne pentirete!
Da CamperLife
Articolo di Monica Viganò
APT Alpe Cimbra
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