Alpe cimbra: il piacere della montagna

Una bianca vacanza in trentino è l’occasione per apprezzare paesaggi favolosi, una gastronomia gustosa, appaganti momenti di relax e tanto divertimento. E non manca la cultura. Tutta da scoprire!
 
L’Alpe Cimbra di Folgaria, Lavarone e Luserna, in Trentino, in inverno siricopre di un candido manto bianco che la fa assomigliare alla montagna delle fiabe. Tanti piccoli antichi villaggi sparsi che raccontano la storia e le tradizioni di questa terra che nella stagione più magica dell’anno accoglie gli ospiti con un’offerta fatta di eccellenze. A cominciare dalla Skiarea con i suoi 100 km di piste, sempre perfettamente innevate e preparate, l’ideale per chi vuole imparare a sciare grazie ai tanti campi scuola, alla grande varietà di piste facili e alla professionalità dei maestri di sci e snowboard. E per i bambini imparare è più divertente grazie ai tanti baby park e kinderheim direttamente sulle piste. Ma è anche una Skiarea che ogni anno viene scelta dai grandi campioni di Coppa del Mondo per gli allenamenti in vista delle gare di Coppa, a testimoniare la tecnicità delle piste e la perfetta preparazione. Chilometri e chilometri di piste per lo sci alpino in cui trovano soddisfazione sia gli sciatori più abili sia chi ama lo slow ski: sciare gustandosi il panorama, godendo dell’atmosfera e soprattutto sostando nelle tante malghe e rifugi in quota a degustare le tipicità della cucina trentina. E poi il sole: l’esposizione perfetta dell’Alpe garantisce tante ore di sole sulle piste e, quindi, di poter tornare a casa con un’abbronzatura invidiabile.

Lo sci di fondo o sci nordico, come piace chiamarlo a noi, è un’alternativa allo sci alpino da riscoprire e rivalutare: in primis la pratica è veramente economica e quindi alla portata di tutti, poi si impara facilmente e incute meno timore, ma soprattutto i luoghi in cui si pratica sono incredibilmente belli. I due rinomati centri di Millegrobbe e dell’Alpe di Folgaria-Coe, per la maestosità della natura che li circonda e la vastità dell’orizzonte, ricordano per molti aspetti i paesaggi scandinavi e del grande Nord. Qui, il silenzio è sovrano, interrotto solo dal crepitio provocato dal dolce scivolare degli sci. E prendendo tutto il tempo che serve e che si vuole, si raggiungono dei luoghi in cui sentirsi un tutt’uno con la natura.

Se voi e lo sci viaggiate agli antipodi allora la soluzione ideale sono le ciaspole, mentre per i più sportivi il consiglio è di provare le fat bike - anche nella versione elettrica - queste bici con le ruote larghe - fat appunto in inglese - che danno l’impressione di galleggiare sulla neve.
 
La vacanza “bianca” non è solo sport ma anche relax e benessere nelle spa degli hotel dove lasciarsi coccolare con un massaggio al pino mugo o al miele, rilassarsi in un bagno di fieno o fare una sauna con il maestro di aufguss. Ma è da provare anche l’esperienza del camminare a piedi nudi sulla neve, una pratica che consente di entrare in contatto con la natura e sperimentare nuovi modi per recuperare il benessere psicofisico. È una camminata terapeutica in puro spirito Kneipp, che sfrutta lo sbalzo termico dal freddo al caldo. E poi godersi lo charme e il lifestyle che l’Alpe Cimbra vi propone attraverso lo shopping nel centro alpino di Folgaria e nei tanti negozietti tipici di Lavarone, negli apres ski a bordo pista o nei wine bar, o regalandosi una cena in quota trasportati da gatto delle nevi o trainati da una motoslitta.

L’aufguss o gettata di vapore è un rituale di benessere e purificazione che viene operato da un maestro di sauna (dove si svolge) chiamato aufgussmeister. Il rituale consiste nel gettare acqua - o palle di neve - con aggiunta di oli essenziali sulle pietre roventi. L’evaporazione istantanea diffonde particelle aromatiche e benefiche portate dal vapore che, attraverso l’uso di asciugamani usati come ventagli, viene diretto sugli ospiti della sauna intenti all’ascolto di un sottofondo musicale
 
Per chi vuole scoprire la vera essenza della cultura cimbra e della lingua delle fiabe, il cimbro appunto, è obbligatoria una visita al paese di Lusèrn: qui dove il tempo si è fermato e la modernità non ha potuto mettere radici. Qui dove si respira una storia millenaria e la natura scandisce i ritmi della giornata. Qui dove la lingua non è solo grammatica e regole, ma espressione vera dell’orgoglio di essere abitanti di queste montagne.

A Lusèrn, la tradizione è più viva che mai grazie all’amore dei suoi abitanti per la propria storia e al Centro di documentazione che raccoglie numerose testimonianze del passato del territorio e della cultura cimbra. All’interno si trovano sale con esposizioni permanenti tra cui: Comunità Cimbra; Grande Guerra; Casa Museo-Haus von Prükk (un’antica abitazione cimbra dell’Ottocento, rimasta inalterata grazie a un restauro conservativo); Pinacoteca R. Martin Pedrazza; Centro visitatori Fortezze degli Altipiani Arte del Merletto a fuselli (www.lusern.it)
 
UN INVERNO TUTTO DA VIVERE

Gli eventi e l’intrattenimento sono un elemento centrale dell’offerta turistica dell’Alpe sia per la loro varietà ma anche unicità: eventi che sono ispirati alla tradizione, alla storia e all’enogastronomia che consentono all’ospite di immergersi nella natura più vera ed essere protagonista della vacanza. Iniziano con la grande sfilata Bolkhent – in cimbro significa benvenuti – che celebra l’inizio della stagione il 7 dicembre lungo le vie del paese. Dal 23 dicembre al 7 gennaio una lunga carrellata di happening ispirati alle festività natalizie: i Mercatini a Lavarone e Folgaria; le Grandi Fiaccolate delle Scuole di Sci; la Grande Festa di Capodanno in piazza con gli immancabili fuochi d’artificio a Serrada e a Folgaria, solo per citare i più importanti.
 
Masi, rifugi e baite. Ecco i luoghi dell’ospitalità dell’Alpe Cimbra che sanno accogliere gli ospiti con calore, semplicità e tante coccole. A partire da quelle per il palato (sul sito www.alpecimbra.it si trovano indirizzi e dritte su come scegliere la location ideale per la propria vacanza)

ALPE CIMBRA A TAVOLA 

Una vacanza sull’Alpe non è tale se non è accompagnata dalla scoperta delle specialità del territorio, in primis la polenta di patate, detta Pult, preparata con patate lessate sbucciate, farina tostata, sale e pepe arricchita da cipolla o porri e lardo, aiutandosi con un attrezzo speciale, el Mostador (nel 2017, a Millegrobbe, Lavarone, è nata persino la Confraternita della Pult), e il Tonco del Pontesel. Quest’ultimo, che si accompagna alla Pult, è uno spezzatino di carni miste arricchito con luganega (salsiccia di maiale) ma può essere preparato più velocemente usando solo la luganega. La sua particolarità è la salsa con cui viene condito, fatta con burro, farina, brodo, alloro, bacche di ginepro, cipolla ed erba cipollina, cucinata a parte e unita a fine cottura. Il risultato è un piatto profumatissimo e gustoso che si presenta bene grazie anche al tocco di montagna: rametti di pino mugo per guarnire. Tra i formaggi, d’obbligo citare il rinomato Vezzena Dop. Prodotto nell’altopiano di Lavarone, Vezzena e Folgaria, è un formaggio a pasta semidura e semicotta, dal gusto amarognolo e dalla consistenza burrosa, rinomato per le caratteristiche organolettiche legate alle erbe dei pascoli locali. Da provare anche i formaggi di capra e lo speck, oltre ai dolci della tradizione come lo strudel o la sacher. Il tutto accompagnato dalle eccellenze dei vini trentini e, per chi ama le bollicine, dallo spumante Trento Doc prodotto con sole uve trentine e con un processo di spumantizzazione denominato metodo classico.
 
I canederli, piatto principe del Trentino, ha saputo attraversare ogni “stagione gastronomica” restando sempre in cima alla classifica degli intramontabili. La sua storiapotrebbe essere riassunta dal motto “dalle stalle alle stelle”. Nato come pasto povero delle famiglie contadine ha cambiato look - ma non sostanza - fino ad approdare alla tavola dei grandi chef. Oltre alle leggende che circolano sulla nascita di questa pietanza, c’è anche una certezza storica: nella cappella di Castel Hocheppan (Castello d’Appiano), tra gli affreschi datati al XIII secolo, è rappresentata una scena raffigurante una donna intenta acuocere e assaggiare alcuni canederli chiamata, appunto, “la mangiatrice di canederli”

Tipici di Folgaria sono anche i Landjager, salamini di carne scelta insaporiti con vino rosso, e i Krainer, würstel con un impasto di carne e formaggio. Chi ama il miele di montagna non potrà perdere il museo del miele a Lavarone (www.museodelmiele.com)

Articolo di Montagne d'Italia
 
 
 
 
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