Alpe Cimbra - "Un carosello d'entusiasmo"

da Pleinair, Turismo secondo Natura n.594

L’Alpe Cimbra e i suoi paesini imbiancati, sono la magica cornice per una vacanza all’aria aperta declinata in chiave invernale, a misura di camper e senza dimenticare i piaceri della tavola.
 
Sugli altopiani di Lavarone e Folgaria, così come a Luserna e Vigolana, le comunità montane del Trentino meridionale, schiette e ospitali, offrono un teatro ideale per giornate all’insegna degli sport invernali. E, come abbiamo verificato di persona, riservano un’attenzione particolare a chi come noi arriva portandosi dietro la propria casa su ruote.

Sono infatti davvero numerose le opportunità di sosta e di parcheggio per i veicoli ricreazionali: si può scegliere di far base in uno dei tre campeggi, muovendosi poi con gli skibus, o presso le aree attrezzate di Folgaria, Lavarone e Millegrobbe.

 
C’è un altro punto a favore del viaggiatore itinerante: le caratteristiche morfologiche del territorio, che si sviluppa tra i 1.000 e 1.300 metri di altitudine in assenza di salite ripide, e l’attenta pulizia e manutenzione delle vie di comunicazione fanno sì che gli spostamenti in camper risultino sempre agevoli, anche in pieno inverno.

E davvero ampia e varia è l’offerta dedicata allo sci alpino. I comprensori di Folgaria e Lavarone, sempre ben approcciabili, offrono oltre cento chilometri di divertimento, sviluppati su sessantasei piste larghe, movimentate e ben tenute; e grazie ad opportuni collegamenti - con impianti di nuova generazione che riducono il tempo trascorso in fila - permettono di compiere lunghe distanze con gli sci sempre i piedi.

Last but not least, l’Alpe Cimbra è una delle zone sciistiche trentine più vicine alla Pianura Padana: dall’uscita autostradale A22 di Rovereto Nord si raggiunge la meta con appena venti chilometri di salita; dall’A31 di Piovene Rocchetta la distanza invece è pari a trentotto chilometri.
 
1) A tutta discesa
Partiamo dal comprensorio sciistico di Folgaria, ricco di piste per ogni livello di capacità e che - grazie alla consistente presenza di tracciati blu - ben si adatta a bambini e a principianti. Viene spontaneo definirla un’offerta sciistica “a terrazze”: le partenze dei vari impianti si sviluppano infatti su più livelli fra la cittadina e il Passo Coe. In questo modo si può scegliere dove sostare con il mezzo, ferma restando la possibilità di esplorare con gli sci ai piedi l’intero carosello che giunge sino ai confini veneti dell’Alpe Fiorentini.
Con il camper è preferibile optare per i parcheggi riservati di Fondo Grande, Costa o Passo Coe; chi lascia la caravan in campeggio e si muove in automobile può fermarsi anche nei parcheggi di Francolini, Ortesino, nella stazione intermedia di Fondo Piccolo o nel tranquillo paesino di Serrada.

Anche i non sciatori potranno apprezzare gli stupendi panorami che si aprono dalle stazioni di arrivo di impianti quali Forte Sommo Alto, Plaut, Monte Coston, Costa d’Agra. Da qui si dipanano ottime piste, ampie e ben tenute ancorché ripide. La più famosa è la Salizzona, raggiungibile da Fondo Grande: un chilometro di tracciato rosso impegnativo e tecnico, da sempre palcoscenico - insieme alla nera Agonistica – di allenamenti di grandi atleti dello sci e gare di gigante e slalom. Qui si è disputato a lungo il celebre Trofeo Topolino, dal 2017 rimpiazzato dall’ Alpe Cimbra FIS Children Cup in cui si sfidano giovanissimi campioni provenienti da tutto il mondo.

Agli appassionati dello snowboard e di freestyle è invece dedicato lo Snowpark presso la stazione sciistica di Fondo Piccolo, raggiungibile con la seggiovia Cengio Rosso: dispone di salti, box e tre terrazzamenti con kicker di varie dimensioni.
 
2) Fondo e natura
A sei chilometri dal centro di Folgaria, il Passo Coe (1,600 m) è la destinazione ideale per chi alla discesa predilige il fondo, pur rappresentando anche un punto panoramico per chi arriva con gli impianti, magari con l’idea di una sosta gustosa al rifugio.

Da Malga Zonta partono trentotto chilometri di piste segnalate, adatte sia la tecnica classica che allo skathing, divise per ventinove chilometri di nere e nove chilometri tra rosse, blu e campo scuola. Il centro dispone anche della Casa del fondista dove ci si occupa della sciolinatura e dove sono disponibili gli armadietti per riporre la propria attrezzatura; nei pressi non manca un punto noleggio di sci, ciaspole e fat bike. La rete di tracciati è altamente quotata per l’agonismo, ma anche i principianti del fondo i ciaspolatori e chi vuole sperimentare la fat bike potranno trovare grandi soddisfazioni e godere di percorsi quasi sempre immersi in un natura incontaminata.
 
3) Ancora sugli sci
Disposto sull’omonimo altopiano, il via il comprensorio Lavarone ha trovato la propria vocazione turistica nel profondo legame con il territorio nel quale si sviluppa. Qui si ha l’opportunità di volteggiare per una trentina di chilometri attraverso tre valli, vette e controcrinali, complice la presenza di piste divertenti (in maggioranza blu) ed impianti capienti e veloci.

Nella conca del Tablat si aprono improvvise radure con suggestiva e malghe. Grazie all’aiuto del Tapis roulant si scivola quindi vicino al laghetto ghiacciato dove svettava il maestoso Avez del Prinzep, un abete bianco da sessanta metri di altezza, con cinque metri di diametro e duecentoquarantaquattro anni di età, considerato il maggior esemplare della specie in Europa; purtroppo però schiantato da una tempesta di vento nel 2017. La pista a lui dedicata, una nera impegnativa con oltre quattrocento metri di dislivello e due chilometri di lunghezza, è considerato una delle più belle del Trentino.

Gli sciatori di capacità media possono rivolgere le punte degli sci verso l’altra perla della zona, la pista rossa della Rivetta (1700 metri di lunghezza e duecento di dislivello), che con continui cambi di pendenze e contropendenze testa l’effettivo allenamento dei muscoli delle gambe.

A placare i morsi della fame ci penseranno i prelibati piatti della Baita del Neff: siamo sulla cima del monte Virgo Maria Perg, e dal solario del rifugio la vista spazia dalla foresta cimbra di Luserna ai ghiacciai dell’Adamello, dalle Dolomiti di Brenta e laghi della Valsugana e - verso est - all’Alpe di Vezzena.

Chi arriva in camper può fare base al Valico Vezzena, vasto e spazioso pianoro innevato, dove parte anche un anello dedicato lo sci nordico di quattro chilometri; oppure al paesino di Bertoldi, con parcheggio dedicato ai veicoli ricreazionali.

La cittadina è una magnifica aria naturale dalla spiccata vocazione all’attività invernali.
Incorniciato da qualche albergo e parcheggi adatti ai camper, il centro sportivo in presenza di neve diventa un teatro del divertimento: tapis roulant per i primi passi dei principianti, piste da tubing per esilaranti discese in gommone, slittinovia per grandi e piccini, parco neve con giochi gonfiabili e tanto ancora. Poco più in là, la seggiovia Tablat è la porta d’ingresso al comprensorio sciistico.

Per chi vuole organizzare una cena romantica, due chalet affacciati sulle piste offrono il servizio motoslitta per raggiungere le baite dell’abitato e gustare genuini piatti della cucina locale.
 
4) Camper e cucina cimbra
Il cuore pulsante dello sci nordico sugli altopiani di Lavarone Luserna è il Centro Fondo Millegrobbe che ha base presso la Malga Millegrobbe di Sotto, sulla strada per Luserna: tra radure e foreste spiccano la fortezza austroungarica di Campo Luserna e le antiche trincee oggi ripristinate. I percorsi dello sci da fondo si articolano per oltre cinquanta chilometri collegati anche con l’Alpe Vezzena e il centro fondo di Campolongo, nel comprensorio di Asiago, in territorio veneto. Particolarmente attenta ai viaggiatori itineranti, la Malga Millegrobbe è dotata di area attrezzata camper; oltre ai piatti della tradizione, gli ospiti apprezzeranno anche la presenza di un centro benessere. Non mancano il noleggio per l’attrezzatura, la scuola di sci nordico è un locale per la sciolinatura.
 
5) La magia delle cose semplici
Sui quattro altopiani dell’Alpe Cimbra, il plainaire invernale non si esaurisce con lo sci alpino e gli sci stretti. Sono infatti varie numerose le proposte alternative formulate dall’azienda di promozione del territorio: si spazia dalle camminate lungo piste forestali o torrenti ai percorsi tematici dedicati ai passeggini; si può sperimentare la magia di pattinare sul lago ghiacciato così come pedalare su ruote grasse; prendere parte a suggestive ciaspolate notturne o partecipare ad escursioni su slitte trainate da cani.

Anche l’après-ski s’inserisce nella dimensione umana di questo territorio, un ambiente e un’atmosfera pregni di identità, genuinità e semplicità. Un pomeriggio, ad esempio, può essere dedicato l’acquisto di prodotti tipici presso i produttori locali di formaggi, latte, birra, carne salata e speck: il bottino, debitamente stivato, consentirà di portarsi un pezzetto di Alpe Cimbra a casa. All’imbrunire, nei caffè dei centri storici si gustano prelibatezze della pasticceria - strudel,
zelten o sette veli – accompagnate da una tisana alle erbe alpine o dall’immancabile cioccolata calda.

E se avete deciso di concludere la serata - o la vacanza - in bellezza vi consigliamo una cena in una malga d’alta quota: nella discesa valle in motoslitta, rallegrati dalle libagioni, si ammira il profilo delle montagne che si staglia sul cielo stellato.



Testo di Roy  Berardi
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