Siamo partiti da Folgaria e seguendo i segnavia 425 e 450, dopo una decina di km arriviamo alla meta. Un sentiero quasi tutto di crinale fra rocce e pini mughi pavimentato sovente da stelle alpine. I sentieri di crinale hanno diverse particolarità: dividono all’alba e al tramonto il giorno dalla notte ed è come vedere due diversi mondi. Sono sempre ventilati il che, d’estate, non guasta.
Sembrano interminabili: quelle cime lì davanti che sembra ti tenerle in pugno, alla fine diventano irraggiungibili. E questo è bellissimo poiché ti rendi conto quanto noi si sia piccoli nella natura. Zaini pesanti oggi poiché davanti al bivacco esiste un dente verticale che vogliamo scalare. Nulla di impegnativo intendiamoci ma con un’esposizione degna delle più spettacolari vette dolomitiche.
Raggiungiamo il bivacco giusto per la cena.