Conversazioni a Castel Vigolo con Franco Bernabè

Un’abitazione privata, il castello di Vigolo, che si apre solo in estate per poche e selezionate occasioni, quest’anno ospiterà per una sera Franco Bernabè.
 
Trentino di origine sempre vissuto altrove. Innsbruck, Torino, Parigi, Roma, Milano e via elencando.
Una carriera come manager d’impresa ai più alti livelli che lo porta ad incrociare anche la storia, da protagonista. Amministratore delegato dell’ENI dal 1992 al 1998, a lui si deve il processo di riorganizzazione di questo gigante dell’energia che sotto la sua direzione approderà nel 95 alla quotazione di Borsa. Al momento del suo ritiro l’Eni è la prima società per capitalizzazione in Italia e la quinta nel mondo tra le società petrolifere quotate. Oggi è presidente del consiglio di amministrazione di Acciaierie d’Italia alla guida dell’Ilva di Taranto.
Dopo quarant’anni di esperienza manageriale ai massimi livelli, due anni fa ha voluto raccontarsi con l’autobiografia “A conti fatti” (edita da Feltrinelli) nella quale ha saputo offrire ai lettori uno sguardo d’eccezione sull’economia e la politica del nostro paese dell’ultimo mezzo secolo.
 
Il 25 agosto alle ore 19 sarà a Castel Vigolo, sull’altopiano della Vigolana (ingresso libero) assieme al direttore dell’Adige Alberto Faustini per ritornare a riflettere sui passaggi più interessanti della sua lunga esperienza manageriale e per provare a volgere lo sguardo anche al futuro su cui sembrano gravare sempre più numerose incognite.
Un esercizio non facile ma avvincente se compiuto da chi come Franco Bernabè dispone forse di strumenti di interpretazione che derivano da un'esperienza non comune.

Il presidente del comitato scientifico
Castel Vigolo Conversazioni
Antonio Tabarelli de Fatis
 
 
 
 
 
 
 
 
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