20.01.2018 - Immaginatelo vascolarizzato da una rete di sentieri e strade forestali con ogni tipo di dislivello. Immaginatelo ricoperto da prati e boschi per poter scegliere all’occorrenza il caldo sole estivo o la fresca ombra.
Immaginatelo pieno di testimonianze storiche al punto che camminarvi diventa un’emozione che vi permette di ripercorrere la storia della nostra terra.
E ora immaginate questo luogo, facilmente raggiungibile dall’autostrada ma incontaminato, strutturato per accogliere, con discrezione, ogni tipo di turista, di biker, di bambino o nonno che lo accompagni.
Io l’ho trovato! E da quando ero bambino fino ad oggi, che i bambini li ho, è sempre stato il mio riferimento. Il perché è semplice: quando il luogo in cui ti immergi può leggere la tua lingua qualsiasi età tu abbia, può incontrare le tue esigenze sia tu una tranquilla persona di città o uno sfegatato professionista di qualsiasi disciplina sportiva, allora, questo è il luogo per te. L’Alpe Cimbra ci aspetta. Da sempre.
E non lo vuole fare millantando numeri o valori mistificati dalle effimere politiche di marketing. Lo fa così semplicemente poiché quando “si è”,
non occorre apparire.
E tu che biker sei?
Oggi si pedala ma in una forma diversa: lo si fa con la e-bike. Non perché non ami fare fatica bensì perchè la e-bike mi permette di
visitare ed immergermi, nell’arco di una sola giornata, in una quantità di contesti e di paesaggi che solo l’automobile mi potrebbe aiutare. Ed io, l’automobile, non la voglio prendere.
Quando arrivo in Alpe Cimbra mi dimentico della tecnologia cittadina e quotidiana per respirare esperienze quasi come le respiravano i nostri avi. Provate a fermarvi per strada a parlare con gli anziani del posto: vi descriveranno cose che potete vedere semplicemente guardandovi intorno. Come se nulla fosse cambiato.
E a metà del viaggio, passando da Lavarone, mi fermo al bike park dove mio figlio e gli amici scorrazzano su e giù per dei percorsi impossibili con le loro bici da discesa. Lo ammetto, ho dovuto raccontare una piccola menzogna alla nonna che nel frattempo è andata a visitare Forte Belvedere, affinché non muoia di crepacuore. – Nonna, saltano pochissimo, non preoccuparti – le dissi sapendo di mentire spudoratamente.
Ma lei non potrebbe e non vorrebbe capire. E allora preferisco che si goda la sua visita guidata pensando al nipote che pedala sereno
in mezzo alle farfalle. Ma al Bike Park di Lavarone, anche le farfalle indossano casco e protezioni…
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