15.01.2018 - Con abili manovre aggancia il fusto di un abete e via radio dà l’ok per il recupero a monte. Un team di professionisti della forestazione diretti da Michele Groblechner sono impegnati su di uno scosceso versante boschivo posto sul limitare della località di Forte Cherle.
In quest’area il profumo di resina che si respira è fortissimo e tutt’attorno un microcosmo di insetti sfrattati vola come impazzito.
Le operazioni proseguono senza perdere tempo: la lama incide la base di un imponente abete. Reciso l’ultimo lembo l’albero s’inclina nella direzione prevista e s’accascia a terra nel fragore dei rami spezzati.
Da sempre lo sfruttamento della risorsa proveniente dal taglio del legname è una delle principali attività legate alla vita di montagna e sull’Alpe si calcola si taglino annualmente circa 11.000 metri cubi. Fin dalle origini il legno è stato l’elemento indispensabile alla sopravvivenza, ma oggi è soprattutto economia e un mix d’industria e artigianato. Dal legno si ottengono un’infinita quantità d’oggetti di uso comune e grazie alle sue ottime qualità si costruiscono edifici e abitazioni a basso consumo energetico.
Gli uomini impegnati in questa attività forestale sono alcuni abitanti del luogo, capaci artigiani che svolgono ancora uno dei duri lavori tradizionali a stretto contatto con la natura. Il loro invidiabile background pare si tramandi da generazioni.
È un ambiente fatto di poche parole e dell’arte quasi scomparsa del sapersi arrangiare, dove l’intesa s’avverte già al primo sguardo!