22.06.2016 - I FORTI
Le fortezze dell’Alpe Cimbra sono state costruite a partire dal 1908 in previsione della Prima Guerra Mondiale. Queste dovevano servire come linea di difesa del confine austro-ungarico dall’Italia. Un punto davvero strategico che vide aspre battaglie e bombardamenti. Molti dei forti infatti sono rimasti gravemente danneggiati e solo in tempi recenti si è cercato di recuperarli.
Forte Belvedere Gschwent
Forte Belvedere Gschwent è il forte meglio conservato, che oggi ospita un museo relativo alla Grande Guerra. Si raggiunge facilmente da Lavarone Cappella e da cui si può ammirare una bellissima visuale sulla valle dell’Astico. Fu progettato in maniera diversa e innovativa rispetto agli altri forti, in quanto non era composto da un unico blocco ma da più fortini, la batteria per il combattimento a distanza e la casamatta con gli alloggiamenti delle truppe.
Forte Busa Verle
Si trova sull’altopiano del Vezzena e domina la val d’Assa. Il forte subì pesanti bombardamenti, i cui segni si possono osservare ancora oggi dai crateri formati dai proiettili d’artiglieria. Qui si rifugiarono e combatterono anche il famoso scrittore austriaco Fritz Weber e il regista e scrittore sudtirolese Luis Trenker.
Forte Cherle
Detto anche Forte Sebastiano per la sua vicinanza alla frazione di S. Sebastiano, anche questo forte fu pesantemente bombardato e infine conquistato dagli italiani nel 1918. Dopo la guerra, lo smantellamento per il recupero di metallo in vista della campagna d’Etiopia, lo ridusse ancora più a pezzi. Negli anni ‘90 fu parzialmente restaurato ed ora si possono visitare alcune delle sue gallerie.
Si raggiunge facilmente dal passo del Sommo, dove si possono osservare anche i resti della Scala dell’Imperatore, l’ex cimitero e i resti dell’ospedale militare di Val Fredda.
Forte Cima Vezzena
Il forte prende il nome dalla cima su cui si trova, detta anche Pizzo di Levico. La sua posizione è qualcosa di spettacolare, a strapiombo sulla Valsugana, mezzo scavato nella roccia. Un punto altamente strategico che gli ha fatto valere il nome di “occhio degli altipiani”. Riusciva infatti a controllare a sud l’altopiano di Asiago e a nord l’alta Valsugana. Rimase inespugnato nonostante i numerosi tentativi di conquista da parte degli italiani.
Oggi l’interno non è più accessibile ma vale lo stesso una visita anche solo per la vista che da quassù è meravigliosa.
Si raggiunge in 1 ora e mezza di cammino da passo Vezzena.
Forte Dosso delle Somme
Il Forte Dosso delle Somme è il più grande di tutto il fronte. È posto in posizione dominante sulla valle di Terragnolo, che difese egregiamente, e sugli altopiani di Lavarone e Asiago. Nonostante gli attacchi non subì gravi danni ed ebbe un ruolo primario nei bombardamenti di passo Coe e del monte Pasubio.
Il forte è collegato a Serrada con la trincea “Forra del Lupo” recentemente riportata alla luce e risistemata. Ed è proprio da qui che vi consigliamo di raggiungerlo.
Forte Lusérn
Forte Lusérn o Forte Campo Luserna è posto su cima Campo a 1549 m d’altezza. Fu soprannominato “Padreterno” per la sua sicurezza, poiché in parte scavato nella roccia e dotato di 2 avamposti, Oberwiesen e Viaz, attraverso cui comunicava con gli altri forti.
Appena iniziata la guerra venne bombardato così pesantemente che temendo l’esplosione delle munizioni e della benzina, rimaste senza copertura, issò bandiera bianca. Aiutato dai vicini forti Verle e Belvedere riuscì però a respingere l’attacco e continuare così a combattere.
Al momento è in fase di restauro conservativo, grazie al quale si può già visitare parte del forte.
Dalla piazza di Luserna è facilmente raggiungibile seguendo il sentiero dalle Storie alla Storia che racconta la guerra dal punto di vista degli abitanti del paese, oppure da malga Millegrobbe percorrendo l’ex strada militare.
Forte Sommo Alto
Forte Sommo alto si trova a passo Coe che controllava e difendeva. In realtà non subì mai veri e propri attacchi da parte della fanteria italiana e raramente venne colpito dall’artiglieria. Al momento della ritirata nel novembre 1918 sparò contro i nemici tutte le munizioni fino al loro esaurimento. Successivamente il comune di Folgaria con l’aiuto degli alpini lo sistemò e lo rese visitabile al pubblico.
Potete arrivarci dal passo del Sommo seguendo l’ex strada militare che porta al rifugio Stella d’Italia o da Francolini prendendo la seggiovia che arriva al rifugio.
CHIESE
Santuario della Madonna delle Grazie
Il Santuario della Madonna delle Grazie a Folgaria fu costruito nel 1588 per volere di frate Pietro Dal Dosso, dopo una visione della Madonna che gli disse di voler una chiesa in suo onore sull’altipiano.
Tra il 1637 ed il 1700 fu ampliato e completato con il campanile, ed infine abbellito nel 1885.
Nel 1954 papa Pio XII dichiarò la Madonnina di Folgaria “Celeste Patrona degli sciatori d’Italia”, da allora ogni anno l’8 settembre si festeggia con una processione in cui la Madonnina di terracotta viene portata dai maestri di sci.
Chiesetta di San Valentino
La chiesetta di San Valentino è visitabile solo tramite visita guidata (per info rivolgetevi agli uffici APT) ed è facilmente raggiungibile a piedi (2 km da Folgaria). Degna nota va data ai bellissimi affreschi del 1500 che rappresentano i quattro evangelisti, la natività, la crocifissione e immagini di San Valentino, San Biagio, San Lorenzo e San Carlo Borromeo.
Chiesetta di Piccoli
La chiesetta della frazione di Piccoli è costruita sulla sommità di un enorme masso di frana. È dedicata alla Madonna di La Salette, per volere di alcuni emigranti di La Salette in Francia, che furono indiretti testimoni delle famose apparizioni avvenute in quella località nel lontano 1846.
MOSTRE A CIELO APERTO
Passeggiata Futurista
Una passeggiata alla scoperta dei posti che hanno ispirato Fortunato Depero e che tanto amava. Un percorso attraverso Serrada e i suoi masi, sulle cui facciate sono riportate alcune opere dell’artista.
Il Sentiero dalle Storie alla Storia
Il sentiero è un percorso emozionale, che racconta attraverso 49 silhouette, la Prima Guerra Mondiale vissuta dagli abitanti di Luserna. È una passeggiata facile di circa 2 ore.
Il Respiro degli Alberi
È una vera e propria mostra a cielo aperto. Infatti lungo questo percorso si trovano opere d’arte realizzate utilizzando il legno, che vogliono esprimere l’animo degli alberi. Il sentiero è molto facile e agibile anche con passeggini e carrozzine.
Guardia, il paese dipinto
Risultato di diverse rassegne di arte murale tenutesi in questa piccola frazione di Folgaria, Guardia è oggi un capolavoro tutto da scoprire. Ogni casa presenta intere facciate dipinte che ricordano la vita, gli usi e i costumi di un tempo.