Anche quest’estate le porte del fienile di Maso Spilzi si aprono al mondo dell’arte e questa è la volta di un celebre artista sudtirolese. Maestro del ritratto, della figura umana, del paesaggio e della natura morta, Gotthard Bonell si serve di questi generi non solo in senso classico, ma anche per creare nuove e particolari forme di rappresentazione. I quadri di Bonell sono da scrutare, con occhio esploratore e rapace. Stupiscono la qualità del segno e della pittura, la sicurezza nelle scelte compositive. Bonell ritrae la roccia, i suoi misteriosi anfratti, le ripide pareti nascoste nell’ombra, il risvegliarsi della natura alle prime luci dell’alba, quando i colori nell’aria sfidano il pittore e la sua maestria nel saperne cogliere il lucore. La montagna diviene corpo, volto, sentimento, emozione. Bonell ha trasposto sulla tela una montagna ideale, che è al contempo reale e trasfigurata, conosciuta e agognata, concreta e immaginaria, una montagna interiore che, rimanendo fedele alla sua poetica, si fa corpo pulsante di emozione e visioni. La mostra è a cura di Daniela Ferrari a sottolineare la presenza e l’attenzione del Mart al territorio e i suoi artisti, radicata nel tempo. “Maestro del ritratto, della figura umana, del paesaggio e della natura morta, egli si serve di questi generi non solo in senso classico, ma anche per creare nuove e particolari forme di rappresentazione. Non sarebbe esaustivo ricordare tutte le esposizioni dell’artista: la sua opera è però conosciuta ben al di là dei confini della nostra regione: le sue mostre lo hanno infatti condotto più volte anche all’estero, in Austria, Germania, Svizzera e perfino in Russia. A Gotthard Bonell sono stati conferiti diversi premi per la sua produzione artistica, molte personalità famose sono state da lui ritratte: per esempio, Papa Benedetto XVI, il vescovo Wilhelm Egger, l’ex presidente della Provincia autonoma di Trento Lorenzo Dellai, o anche il Presidente del Musikverein di Vienna Dieter Karner, par menzionare solamente alcuni.