Il Gruppo Costumi Storici Valli del Leno è nato nel 2012, con lo scopo di salvaguardare, recuperare, diffondere e praticare le tradizioni folkloriche e popolari delle Valli del Leno, tutelando promuovendo e valorizzando tutte le entità d'interesse culturale artistico e storico, anche attraverso la valorizzazione delle attività svolte nel passato.
Particolare attenzione è rivolta ai giovani, per trasmettere i valori della vita delle comunità di montagna e il senso di responsabilità nel tutelare e valorizzare il patrimonio di tradizioni storiche e culturali caratteristici del proprio territorio. Oltre al recupero delle tradizioni locali, lunghe e accurate ricerche eseguite dall'archivista Arturo F. Stoffella e dal dott. Hugo-Daniel Stoffella hanno permesso di determinare forme, colori e tessuti degli antichi costumi festivi locali riferendosi a diversi documenti , come alcuni scritti del giudice Friedrich von Attlmayr, a quel tempo Presidente del Tribunale di Rovereto, che descrive in modo dettagliato il costume maschile che gli abitanti delle valli del Leno, in particolar modo quelli di Vallarsa, indossavano nei giorni festivi.
Tale costume festivo, in uso nei secoli scorsi fino a tutto il Settecento (e successivamente abbandonato), coincide ampiamente con quello della val Sarentino: "Avanti cento anni l'abito dei Vallarseri assomigliava a quello degli abitanti della Sarnthal presso Bolzano."
Infatti, analizzando quest'ultimo, si può osservare, che parecchi indumenti sono identici:
•la giacca rossa
•la camicia bianca, increspata sul petto, con il colletto alto
•il cappello basso con ampie tese
•i pantaloni corti di cuoio.
Similitudini vi sono col vicino altopiano di Folgaria. Com'è noto, l'altopiano di Folgaria e le valli del Leno, oltre ad essere adiacenti, facevano entrambi parte del territorio cimbro, avendo così molte cose in comune, dall'antica lingua tedesca a molte usanze e tradizioni. Infatti, oltre al gilet rosso, vi è anche un altro indumento, presente nel costume festivo di entrambe le località: la fascia di seta intorno alla vita. Un'altra usanza in comune degli abitanti dell'altopiano di Folgaria e di quelli delle valli del Leno era quella di portare un fazzoletto di seta come copricapo sotto il cappello. Se, dunque, il costume feriale delle valli del Leno e quello dell'altopiano di Folgaria sono sostanzialmente identici, allora si può presumere che anche il costume femminile dei due territori adiacenti, situati in "terra cimbra", sia stato sostanzialmente uguale.
Per tale motivo si è utilizzata l'immagine di un costume femminile di Folgaria, realizzata da Carl von Lutterotti nell'ottocento, per ricostruire quello in uso nelle adiacenti valli del Leno. Il costume femminile risulta pertanto composto sostanzialmente da un vestito scuro con ampia gonna lunga, un grembiule e un foulard, entrambi chiari e decorati, nonché da un cappello nero.