03.07.2018 - Punto di partenza del sentiero sulla Grande Guerra è la casa museo Cimbra. Da qui si possono vedere subito le prime indicazioni per il Forte Luserna.
Mi lascio alle spalle le case del paese e inizio la mia escursione lunga poco più di 5 km con un dislivello di 230 metri.
Il percorso “Dalle storie alla Storia” è un sentiero “emozionale” che permette di scoprire l’impatto che la Prima guerra mondiale ha avuto sul territorio di Luserna attraverso le testimonianze dei suoi abitanti. Lungo il percorso che dalla piazza del paese porta a forte Campo sorgono una serie di silhouettes di metallo, arricchite con metalli artistici in cotto, che raccontano in prima persona delle brevi storie. Queste statue, dislocate lungo tutto il percorso, vogliono far riflettere sulle atrocità e sulla spietatezza della guerra che ha improvvisamente sconvolto la vita di questo piccolo paese di montagna.
Quello che mi ha colpito di più è che, a differenza degli altri sentieri a tema grande guerra, qui viene data voce agli abitanti della zona, lasciando da parte lezioni di storia e termini tecnici, ma concentrandosi su quello che è successo alla gente, dalla costruzione del forte, ai primi giorni di guerra finendo con il ritorno in Trentino a conflitto terminato.
Raggiungo il Forte dopo una comoda salita nel bosco. Costruito fra il 1908 ed il 1912 in cemento armato, forte Campo – Werk Lusern aveva forma di trapezio ed era dotato di quattro cupole corazzate per artiglierie e una cupola osservatorio; al suo interno era prevista una guarnigione di 300 uomini.
Con la Strafexpedition (maggio 1916) la linea del fronte si spostò verso est; il forte Campo, come gli altri forti degli Altipiani, venne a trovarsi nelle retrovie e conobbe fino alla fine del conflitto un periodo di relativa calma che ne consentì la ricostruzione. Nel 1916 i soldati vi eressero un monumento a ricordo dei compagni caduti.
Dal Forte Campo il sentiero della Grande Guerra, Dalle Storie Alla Storia, inizia a scendere e raggiunge un altro luogo importante durante il confitto: l'Avamposto Viaz, il punto più avanzato verso le linee italiane dell'intera fortezza.
Da qui si scende nel bosco e si arriva ad un grande pianoro dove trovo ad attendermi Malga Campo e un bellissimo panorama sulle montagne circostanti.
Qui faccio una breve pausa e, visto l'orario di pranzo, ne approfitto per degustare le specialità della malga tra cui il formaggio Vezzena, un formaggio prodotto a latte crudo semi cotto parzialmente scremato a medio-lunga stagionatura. Il formaggio Vezzena è da sempre considerato il più tipico e tradizionale formaggio del Trentino, ed è uno dei pochi conosciuto anche fuori dall'ambito territoriale provinciale.
Ai tempi dell'impero austro-ungarico era il formaggio più famoso e veniva usato sulla polenta e nella minestra, a scaglie, tant'è che l'imperatore Francesco Giuseppe lo voleva ogni giorno sulla sua tavola.
Alla fine la mia scelta è ricaduta su un ottimo tagliere di affettati con formaggio Vezzena e un primo di gnocchetti di ricotta e salsa di lamponi. Davvero ottimo!
Ottimo anche l'ambiente interno della malga, in tipico stile alpino, e un servizio attento e famigliare.
Ormai manca davvero poco alla fine della nostra escursione a tema Grande Guerra. Di nuovo nel bosco, il sentiero scende un po' più ripidamente scoprendo le storie di chi è tornato in paese dopo il conflitto.
Ancora in marcia ed eccomi di nuovo in centro a Luserna finendo il giro ad anello di 5 km del sentiero tematico “Dalle Storie Alla Storia”.
Visto che la giornata è ancora lunga rientro in zona Lavarone facendo una piccola sosta per ammirare l'Avez del Prinzep, o meglio, quello che rimane dell'abete più alto d'Europa, visto che lo scorso novembre, una forte raffica di vento lo ha abbattuto portando a terra con sé altri sei abeti secolari. Un albero che si stima avesse circa 270/280 anni con un'altezza tra i 52 metri, dentro a una circonferenza che sfiorava i 5 metri, che per abbracciarlo ci volevano sei persone.
In centro a Lavarone faccio una sosta nel piccolo caseificio degli Altipiani e del Vezzena dove si può acquistare il formaggio prodotto in malga, ma anche assistere a delle visite guidate, osservando tutta la lavorazione e finendo con degli ottimi assaggi. La visita è anche un pretesto per far conoscere il percorso del latte dalla mungitura in stalla fino all'arrivo in caseificio.
Un formaggio, il Vezzena, così importante per le sue qualità microbiologiche e organolettiche che l'organizzazione Slow Food ha istituito un presidio per il Vezzena di Malga.
Un'occasione quindi per visitare il territorio con le sue malghe, tra storia e natura.
Per la visita al caseificio, orari e informazioni, visita il sito: Caseificio del Vezzena