21.08.2017 - Montagne che superano di poco i 2000 metri – la montagna più alta del territorio è il Becco di Filadonna (2150 m) - vastissime distese boschive che conferiscono un aspetto armonioso e riposante ai declivi, una rete di sentieri e stradine sterrate perfette per la pratica di attività outdoor soft come la mountain bike o il trekking.
Insomma il paradiso delle famiglie, oltre che di chi ama stare nella natura a tutto tondo.
Qui, sulle terre alte dell’Alpe Cimbra, Vigilio Gheser ha cominciato a salire coi genitori fin da bambino.
Il padre, Silvano Gheser, fu compagno di cordata di Walter Bonatti e fra i “naufrighi del Monte Bianco” nel dicembre del 1956.
Insomma, la montagna era una passione di famiglia. “Non solo quella verticale, alpinistica – ci confida Vigilio – ma anche quella dei pendii dolci, dove era bello andare a camminare, a cercare i funghi, magari qualche volta a fare piccole scalate”.
Chi meglio di Vigilio Gheser, pilota di aerei da guerra in servizio all’aeronautica militare con recenti trascorsi nelle “Frecce tricolori”, poteva “accompagnarci” a visitare questi luoghi, farceli vedere attraverso i suoi occhi?
Lo sport è utile nella tua professione?
«Certamente occorre preparazione atletica per sopportare i pesi che si moltiplicano di parecchie volte in volo».
Come ti piace girare in Alpe Cimbra?
«Amo la mountain bike e, con le infinite stradine sterrate che si trovano nei territori di Lavarone, Luserna e Folgarìa, ho solo l’imbarazzo della scelta, ma mi piace anche la bici da strada, e per entrambe ci si può sbizzarrire da i 1200 e i 1600 metri senza percorrere la stessa strada per giorni».
Guardiamo al territorio più a 360°…
«Trekking, mountain bike, nuoto (al Lago di Lavarone), passeggiate a cavallo, nordic walking, orienteering e molti altro, come sci, golf, pattinaggio, tutto questo è possibile qui, immersi nei paesaggi di sempreverde caratteristici della zona».
E nello specifico, dove consiglieresti di andare in mountain bike e a camminare...
«Come ho detto ci sono un’infinità di itinerari, ma sicuramente i più interessanti sono quelli attraverso i forti della prima guerra mondiale, lungo la piana di millegrobbe, dove ancora oggi si vedono gli effetti dei bombardamenti della grande guerra, il centro di documentazione di Luserna sulla comunità germanofona e molti altri itinerari percorribili a piedi e in bicicletta a ridosso dei centri abitati che si affacciano sulla Val Sugana o sulla Valle di Terragnolo, a ridosso del Pasubio e ancora, il Museo diBase Tuono, le passeggiate tra i centri storici dei comuni, oppure qualcosa di più impegnativo come il Cornetto e il Becco di Filadonna, per osservare la valle dell’Adige e avere una prospettiva unica sulle Dolomiti del Brenta; insomma ce n’è per tutti i palati grazie al paesaggio dolce ma allo tempo severo della montagna.
Da non perdere gli itinerari che da Folgaria portano al Lago di Garda».
C’è la possibilità di andare di malga in malga e di percorrere un itinerario di più giorni?
«Non esiste un itinerario particolare, ma con una leggera pianificazione è possibile vagare di malga in malga per diversi giorni, fermandosi nei vari alberghi o nei rifugi in quota, gustando lungo le passeggiate giornaliere, un’infinità di prodotti locali dei pascoli e degli orti della zona e - perché no - anche della selvaggina che vive nei nostri boschi».
Una meta per l’estate 2017 in Alpe Cimbra… «Mi prefiggo due mete, non una: il Becco di Filadonna e, sul confine con il Veneto, Cima Portule, ottimi luoghi per praticare il trekking».