L’Alpe Cimbra in Trentino è una perla che racconta una storia millenaria: da Lusérn il paese cimbro, a Guardia il paese dipinto a Folgaria, ai piccoli e caratteristici borghi a Lavarone.
L’antico villaggio di Lusérn sull’Alpe Cimbra in Trentino si distingue per un tesoro unico che ha saputo custodire intatto fino ai giorni nostri: la lingua cimbra, un idioma del ceppo basso-bavarese.
Cosa hanno le genti cimbre? I loro costumi sono quelli della montagna, pratici e poco appariscenti. Anche i cibi rispecchiano il mondo di chi vive le terre alte: semplicemente si fa di necessità virtù, di musiche e di danze originali non se ne conoscono e il legno serve solo per il fuoco nelle lunghe notti invernali. Eppure questa popolazione ruvida, austera, abituata all'essenziale, conserva un tesoro di inestimabile valore: le storie e una lingua adatta per raccontarle.
Chi visita Lusérn ha la possibilità di ascoltare dai suoi abitanti la melodia di questa lingua che ha saputo esprimersi attraverso leggende bellissime: leggende che raccontano di orsi che forse orsi non erano, nate così dalla voce stanca eppur dolcissima di un vecchio, arrotolate in una lingua antica che sgorga come sorgente segreta dal cuore delle montagne.
Scoprire Lusérn significa immergersi nella sua natura percorrendo i tanti percorsi tematici - Il sentiero dell’Immaginario - Nå in tritt von Sambinél, il sentiero Dalla Storie alle Storie - Dar staige von Groaz Kriage, lasciarsi avvolgere dal silenzio di questo luogo in cui il tempo sembra essersi fermato e potersi così dedicarsi alla scoperta dei ristoranti - ognuno con un suo menù particolare - in cui la tradizione si esprime attraverso la rielaborazione delle antiche ricette realizzando prodotti a chilometro zero.
Assolutamente da vedere è la Casa museo “Haus von Prükk“, un maso cimbro ottimamente restaurato, risalente al XVIII secolo che ospita vivide testimonianze della cultura popolare, della vita quotidiana e delle tradizioni di Luserna.
Lusérn, questo borgo antico, porta con sè le tracce del suo passato e le possiamo ritrovare in luoghi quali, Forte Werk Lusérn - una grandissima fortezza della Prima guerra mondiale detta anche il Padre Eterno -, e che uniscono in maniera coinvolgente l’outdoor all’enogastronomia, alle tradizioni e al folklore.
Bertoldi è uno dei borghi caratteristici di Lavarone. In quel dedalo di stradine troverete fontane, arzigogoli, portici, antichi passaggi curati come le stanze di casa propria. Un’armonia di forme e colori.
Da Bertoldi si può salire al caratteristico villaggio di Slaghenaufi, conosciuto per l'omonimo Cimitero Militare Austroungarico che raccoglie, in una delicata cornice di pascoli e boschi di abete, le spoglie di 750 caduti sul fronte degli Altipiani tra il 1915 e il 1918.
Altre frazioni nelle vicinanze sono Stengheli e Lanzino, originale per la compatta disposizione a schiera della abitazioni.
A Gionghi appartiene la caratteristica chiesetta votiva, risalente al 1878, dedicata a S. Rocco. Nel XIX secolo al suo posto c'era un grosso rilievo di roccia munito di una nicchia che custodiva una statua della Madonna.
Fu in occasione dell'epidemia di colera del 1855 che gli abitanti del luogo, in seguito alla morte di alcune persone, fecero voto di costruire in quello stesso punto una piccola cappella dedicata a San Rocco, protettore degli appestati e dei viandanti.
Al suo interno custodisce un quadro della Madonna che fu esposto, dal 1915 al 1918, nella chiesa di Braunau (Austria), ove la popolazione lavaronese fu costretta a ripararsi al sopraggiungere della guerra.
È un antico villaggio rurale di origine Cimbra, il quale, secondo la tradizione, trae origine dalla presenza di una postazione di guardia (da cui il nome) a servizio del Castello di Beseno.
Guardia è conosciuto come il paese dipinto. La denominazione è dovuta ai dipinti murali visibili sulle pareti delle case, risultato di varie rassegne d'arte murale che la località ha ospitato a partire dal 1988. Murales multicolori fanno capolino da vecchie e nuove pareti lungo un itinerario tutto da scoprire!
Un itinerario che porta alla luce tradizioni, usi e costumi locali attraverso la pittura murale e l'interpretazione dei numerosi artisti che hanno realizzato le varie opere.
Il paese ha dato i natali a Cirillo Grott, pittore, scultore e poeta. Le sue opere sono visibili presso l'atelier dell'artista.
Assieme a Perprùneri e a Cùeli è uno dei masi cimbri dell’Oltresommo, uno dei luoghi in cui lo Slambròt, cioè la versione locale della parlata tedesco-cimbra, più ha resistito all'usura del tempo e alla prevalenza dell’idioma italico.
Oggi nell'area più nessuno parla l’antica lingua degli antenati, sono rimasti però dei proverbi, dei modi di dire, delle esclamazioni. Ha saputo mantenere la conformazione abitativa dei secoli andati, tipica di un villaggio di pastori e di boscaioli.
Sono rimaste ancora intatte le caratteristiche rurali delle origini, in un bellissimo contesto ambientale e paesaggistico che domina la testata superiore della valle dell’Astico.
Da vedere, sul bordo del vicino torrente, la segheria idraulica dei Mèin.
Sport, eventi, esperienze culinarie e molto altro ancora: ecco le nostre top 5 esperienze selezionate per te. Lasciati ispirare e vieni a trovarci per vivere in prima persona le avventure indimenticabili dell’Alpe Cimbra.
La vacanza esperenziale offre la possibilità all’ospite di scoprire in modo autentico una destinazione e le sue perle nascoste, di non essere un semplice turista, ma di indossare i panni del viaggiatore/esploratore.
Amiamo raccontarti le nostre storie, tenerti aggiornato e condividere con te le emozioni dell’Alpe Cimbra. Ecco le storie più popolari da non perdere: inizia il tuo viaggio in un mondo delle vacanze affascinante!
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