25.10.2017 - Gestire un’azienda agricola è un lavoro che, per anni, è stato poco praticato. Ultimamente però, questo trend s’è invertito grazie ai tanti giovani che hanno deciso di dedicarsi completamente al territorio e alla produzione agricola. Gli esempi sono, quindi, sempre più frequenti. Basta vedere le nuove aziende sorte in Toscana, nel Trentino o in Puglia per comprendere che questo non è più solo un fenomeno passeggero.
Fondata alla fine degli anni 80 da Armando Schir e da sua moglie Mirella, Maso Engher nasce dall’esigenza di non abbandonare le attività tradizionali dell’altopiano di Folgaria.
“Gli anziani stavano infatti – spiega Armando Schir – lasciando il paese senza alcuna azienda agricola e zootecnica e molti giovani si stavano indirizzando verso altri settori economici”.
Oggi, dopo anni di lavoro, Maso Engher, che ha sempre creduto nella bellezza dei propri paesaggi in quanto fondamentale attrattiva per turisti, è l’unica azienda in grado di gestire la pianificazione della cura degli spazi verdi comunali e non, con una programmazione della gestione e ottimizzazione delle procedure manutentive. L’azienda di Folgaria non si limita solo alla gestione agrotecnica del territorio, ma provvede anche all’allevamento di una quarantina di mucche.
“Con la chiusura dell’ultimo caseificio – continua Armando Schir – abbiamo pensato di valorizzare il territorio sfruttando ciò che avevamo a disposizione: il latte delle nostre mucche, realizzando una vera e propria produzione a chilometro zero. Nasce così il caseificio che propone ai propri clienti yogurt, formaggi freschi, come tosella, ricotta, caciottine, caciotte speziate al peperoncino, alle erbe aromatiche, all’erba cipollina e al cumino e formaggi stagionati, tra cui il prodotto tipico della zona, il Vezzena”
Da buoni amanti delle sfide, qualche anno fa il proprietario Armando Schir e sua moglie Mirella decidono di aprire l’agriturismo Malga Vallorsara.
“Nasce come alpeggio estivo per gli animali ma, in accordo con il comune di Folgaria, abbiamo completamente rinnovato il vecchio rudere e ne abbiamo ricavato un ristorante con due sale da pranzo, per un totale di 40 posti a sedere, e 5 stanze da letto fatte ognuna con un legno differente dei nostri boschi. E’ una bellissima struttura dedicata a coloro che decidono di fuggire dallo stress quotidiano delle città e ritrovare la pace con la natura”
Albachiara Re
Rivista GUSTO