Le frontiere della psicanalisi

"In gioco" - Lavarone (TN), 24-28 giugno 2022

L’esperienza culturale comincia con il vivere in modo creativo ciò che in primo luogo si manifesta nel gioco (D.W. Winnicott, 1971)
 
Dal 24 al 28 giugno 2022 a Lavarone si svolgerà il convegno le frontiere della psicoanalisi in cui il tema centrale sarà “in Gioco”.
Il legame di Lavarone con la psicoanalisi ha radici profonde e un legame che vede in Freud un affezionato villeggiante della località Trentina. Tra tutti i luoghi che visitò, Lavarone può essere considerato il luogo freudiano per eccellenza: qui trascorse per ben tre volte le sue vacanze (un unicum), qui compose “in giornate luminose” una delle sue opere più importanti, la “Gradiva”.
La “prima volta” di Freud sull'Alpe fu un breve soggiorno di ricognizione. E' la fine dell'estate dell'anno 1900 e Freud ha appena pubblicato L'interpretazione dei sogni.

Freud, colpito dalla bellezza del posto, ci ritorna altre tre volte, per fare di Lavarone la sede della sua villeggiatura: nel 1906, nel 1907, nel 1923. E in questo “caro vecchio rifugio”, compone la “Gradiva”, passeggiando lungo i sentieri che costeggiano il lago o meditando solitario nel parco dell'hotel, “all'aria aperta”, “spostandosi da un tavolinetto di pietra all'altro”.

In gioco è il modello genetico dell’attività creativa che, con la mediazione della fantasia, fonda la relazione fra l’uomo e la realtà. Prima modalità di esplorazione e conoscenza del mondo, strumento vitale di crescita, diventa fondamento della cultura, dell’arte, della scienza e della religione.
Il filosofo Eraclito pensava al tempo, associato allo scorrere della vita, come a un fanciullo che gioca muovendo le tessere di una scacchiera. Questa immagine evoca quella del bambino descritto da Freud che, facendo sparire e riapparire un rocchetto, padroneggia l’esperienza dolorosa della separazione dalla madre mediante il movimento e il ritmo.
Le due rappresentazioni sono esempi delle molteplici configurazioni che il gioco ha assunto nel corso dei secoli fino ad oggi e delle sue implicazioni in tutti gli ambiti della nostra esistenza, delle nostre dinamiche interne e delle relazioni con gli altri.
Il mettersi in gioco può avere modalità e conseguenze, tuttavia, non sempre e solo positive, quando, per esempio, è puro azzardo o diventa dipendenza.
L’espressione “in gioco”, che dà il titolo a questa edizione del Convegno, rimanda all’idea del coinvolgimento con cui vogliamo invitare i relatori e il pubblico a cimentarsi insieme nell’esplorare questa attività molto seria, fonte di piacere e dispiacere, che riguarda tutte le età della vita, spaziando dal singolo individuo alla società, dal reale al virtuale, dal quotidiano all’arte fino alla specificità dell’analisi in cui due persone si mettono in gioco insieme.
Quest’anno “Le frontiere della psicoanalisi” festeggia il trentennale: l’augurio è che lo spirito di interdisciplinarietà del convegno e le altre iniziative che vi ruotano intorno —la mostra, i libri, film e laboratori — possano ritrovare l’Altopiano con la sua ospitalità e la comunità culturale che anima, con la sua partecipazione, questo tradizionale incontro.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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