"Sentinelle di Pietra: Le Fortezze Imponenti della Grande Guerra"
Compresi fino al 1918 nel Tirolo di lingua italiana
Compresi fino al 1918 nel Tirolo di lingua italiana (il Welschtirol, l'attuale Trentino), gli altipiani cimbri furono direttamente coinvolti nella prima guerra mondiale e nel 1915, trovandosi sulla linea di confine con il Regno d'Italia, divennero protagonisti della cosiddetta “Guerra dei Forti”.
Infatti, in vista di un probabile conflitto a partire dal 1860 sia l'impero austroungarico che l'Italia iniziarono a fortificare i loro confini.
A partire dal 1908 furono in particolare fortificati gli altipiani di Folgaria, Lavarone, Luserna e Vèzzena attraverso i quali le truppe italiane avrebbero potuto facilmente entrare in Trentino.
Erano forti moderni, dotati di una resistente copertura in cemento che in alcuni punti superava i 3 m di spessore. Erano armati con obici da 10 cm, in torre corazzata, e da 12 a 22 postazioni di mitragliatrice.
Iniziamo il nostro itinerario alla scoperta del fronte d'acciaio sull'Alpe Cimbra dal forte più conosciuto:
1) FORTE BELVEDERE
A dominio sull'alta Valle dell'Astico a 1177 metri di quota, il forte Belvedere è quello che è rimasto ai giorni nostri meglio conservato e si trova in zona Lavarone. L'armamento era costituito da 3 obici da 10 cm in cupola corazzata, un cannone da 60 mm e 22 postazioni di mitragliatrice. La copertura in cemento ha uno spessore di m 2,10 mentre la casamatta, disposta su tre piani, si sviluppa per circa 50 m in lunghezza e circa 10 m in larghezza. Quattro fortini avanzati muniti di riflettori, collegati al forte mediante tunnel sotterranei, permettevano il controllo dell'intera area circostante.
Forte Belvedere si fregiava del motto “Per Trento Basto Io” a testimonianza che da solo sarebbe riuscito ad evitare la conquista di Trento. Nel 1997 il forte è stato acquistato dal comune di Lavarone che con la collaborazione della Provincia di Trento ha effettuato una serie di interventi di restauro e di valorizzazione del sito. Il complesso, che funge anche da museo, è stato arricchito con installazioni multimediali che propongono ai visitatori la quotidianità della vita all'interno della fortezza.
Come arrivare: Camminata di 10 minuti
2) FORTE LUSERN
Ci spostiamo a Luserna e visitiamo il Forte Lusérn, costruito tra il 1908 e 1912. In combinazione con Forte Busa Verle aveva il compito di controllare il valico di Passo Vezzena. I primi giorni di guerra subì un pesante bombardamento che lo costrinse a sventolare la bandiera bianca della resa. Evitata per un soffio.
Come arrivare: piacevole escursione di 30 minuti da Luserna
3) FORTE BUSA VERLE
Sorge sull'altura che domina Passo Vèzzena e aveva il compito di controllare la Val d'Assa. Disponeva di 4 obici in cupola corazzata, 4 cannoni da 6 cm e 15 postazioni di mitragliatrice. Forte Busa Verle ospitò durante il conflitto lo scrittore austriaco Fritz Weber e il regista altoatesino Luis Trenker.
Come arrivare: camminata di pochi minuti da Passo Vezzena
4) FORTE CHERLE
Per non confonderlo con il Forte Busa Verle gli austriaci lo chiamarono Werk Sebastiano, prendendo il nome dal villaggio situato sul lato opposto della valle. Assieme al forte Belvedere controllava il tratto superiore della val d'Astico e sbarrava l'accesso dall'altopiano dei Fiorentini. Sono visitabili alcuni passaggi interni. Sulla copertura un suggestivo punto panoramico permette una bella veduta sull'Alpe Cimbra.
Come arrivare: direttamente in macchina oppure a piedi da San Sebastiano o Carbonare
5) FORTE SOMMO ALTO
Privo di fossato ma protetto da un terrapieno, controllava il sottostante solco della Val Orsara e, in combinazione con il Forte Dosso delle Somme, il valico di Passo Coe. Era munito di 4 postazioni blindate avanzate, collegate al corpo centrale tramite due lunghi tunnel sotterranei, tuttora percorribili.
Come arrivare: a piedi da Passo Sommo oppure poco prima di Passo Coe in circa 30 minuti di cammino in maniera pianeggiante.
6) FORTE DOSSO DELLE SOMME
Il settimo forte è Forte Dosso delle Somme (Werk Serrada per gli austriaci) che si affaccia sulla profonda valle di Terragnolo.
Armato con 4 obici, 2 cannoncini e 22 postazioni di mitragliatrice, dei sette forti degli altipiani era il più moderno e imponente.
Oggetto di intensi bombardamenti, uscì dal conflitto danneggiato ma non distrutto. Nel 1936 la copertura fu demolita per il recupero delle putrelle di acciaio che conteneva.
Come arrivare: Da Serrada con un'escursione trekking lungo la Forra del Lupo, oppure, in seggiovia fino al Rifugio Baita Tonda, poi a piedi. Da Fondo piccolo (parcheggio) in circa 40 minuti.
Questi sono i 7 forti della Grande Guerra presenti sull'Alpe Cimbra. Le “fortezze dell'imperatore” possono essere raggiunte attraverso sentieri nel verde che incrociano trincee e resti di edifici militari come il comando di Virti e la stazione ottica di monte Rust, i cimiteri di Slaghenaufi e di Costalta, e la cappella militare austro-ungarica di Santa Zita al Passo Vezzena.
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