23.03.2017 - Poi una BMW 507 touring sport e ancora una Chevrolet Corvette Sting Ray, cosa sarà?
Mi giro e chiedo al signore che sta sventolando una bandierina gialla.
In un italiano di chiara matrice teutonica mi dice che è il tradizionale raduno annuale di auto d’epoca organizzato dall’ADAC, equivalente organizzazione tedesca del nostro Automobil Club.
Un rally che si svolge sulle più belle strade del Trentino e che oggi fa tappa proprio sull’Alpe Cimbra.
La località scelta per effettuare la sosta è la suggestiva cornice di Maso Spilzi.
A bordo di queste auto non ci sono cronometri e tempi da rispettare come negli altri raid.
Questo è un meeting composto da appassionati che guidano per il solo piacere di guidare.
Piloti che vogliono assaporare un viaggio in compagnia e in tutta calma.
Poter viaggiare guardandosi attorno e osservare il territorio che si attraversa, magari rassicurati dal fedele brontolio del proprio motore.
Per l’occasione sull’Alpe è stato concesso il passaggio delle auto lungo una stradina generalmente preclusa al traffico veicolare.
Una via molto caratteristica, contraddistinta dall’irregolare fondo di pietra e ciotolato e dalle antiche laste confinarie che ne delimitano il tracciato.
Nel piazzale antistante la sede della Club House si è tenuto il rinfresco per i gentlemen drivers convenuti e per chi lo avesse desiderato vi era la possibilità di pattare qualche colpo nel campo pratica del golf.
Le auto, abilmente disposte dall’organizzazione made in Germany, si potevano non solo ammirare, ma anche toccare con molta “attenzionen”! Per dirla alla Bonvi.
Sulle carrozzerie scintillanti spiccavano i marchi che hanno fatto la storia dell’automobile.
Molti i modelli ormai rari come l’Aston Martin Mk 3 o la Maserati 3500 GT del 1962.
Nel tipico verde british la Bentley 4 litri e mezzo del 1929 che sui circuiti dell’epoca veniva definita, data l’imponente mole, il camion da corsa!
Seducente la rossa Mercedes 300 SL del 59, versione aperta dell’indimenticabile ali di gabbiano.
Elegante la livrea della Lancia Aurelia GT del 1955.
Bella la Dino Spider 2400 motorizzata Ferrari.
Numerosi i maggiolini cabriolet della Volkswagen rappresentati nelle varie annate.
Un’Austin-Healey MK2, la 190 SL, un’enorme BMW 3200 del 62. Bugatti, Opel, MG, Citroen, 2000 GT, 504 coupè, ecc.
Tutte sigle che per gli appassionati di motori hanno un significato che va oltre i freddi numeri.
Simili a messaggi cifrati, si insidiano storie, sfide e miti del passato.
Come 911, che equivale alla gialla Porsche messa lì in bella mostra, con allestimento targa, inossidabile e irresistibile nelle sue forme, dotata di un altrettanto granitico boxer 6 cilindri raffreddato ad aria.
Una manifestazione prestigiosa, suddivisa in quattro giornate e con un road book nutrito di luoghi d’interesse storico, culturale e gastronomico.
Un vagabondaggio di classe che ha poi proseguito verso la città del concilio, Trento.