Scrittrici e scrittori di longseller saranno affiancati da autori capaci di raccontare la montagna e cosa significa veramente abitarla e viverla, nella suggestiva Folgaria.
A inaugurare la rassegna Giuseppe Catozzella, divenuto con ‘Non dirmi che hai paura’ uno degli scrittori italiani più letti, ma poi il calendario prevede Romana Petri, con il suo nuovo romanzo sospeso fra Roma e Lisbona, Elisabetta Rosy con la storia di cinque grandi fotografe che hanno cambiato il nostro modo di guardare. Poi un lungo focus sulla montagna ancora capace di attrarre trasferimenti, come dimostrano le vicende narrate nei libri di Vea Carpi e di Eva Toschi, due donne che cercavano una vita più sostenibile (tema molto caro all’Alpe Cimbra) o in quello di Sara Vallefuoco che fra i monti del Trentino, lei proveniente da una grande città, ha scritto e visto pubblicare dal più importante editore italiano il suo primo romanzo storico.
Completano la rassegna un grande alpinista come Enrico Camanni alle prese con un noir di montagna, Franco Faggiani con un libro dedicato a coloro che le Alpi le abitano tutto l’anno, Lorena Cristini che dimostra come si possa recuperare una storia antica - quella della pieve di Avio - e farne letteratura fino alla grande chiusura con l’antropologo Annibale Salsa, alle prese con il racconto delle sue estati da bambino in alpeggio.
IL PROGRAMMA :
VENERDÌ 2 LUGLIO - 17.30
GIUSEPPE CATOZZELLA
'Italiana', Mondadori editore
La storia di una brigantessa ricostruita in un romanzo appassionante dall'autore di bestseller come 'Non dirmi che hai paura'.
SABATO 10 LUGLIO - 17.30
ROMANA PETRI
'La rappresentazione', Mondadori editore
Un romanzo ambientato fra Roma e Lisbona, le città più conosciute ed amate da un'autrice capace di arrivare al cuore dei lettori.
VENERDÌ 16 LUGLIO - 17.30
ELISABETTA RASY
'Le indiscrete', Mondadori editore
La storia di cinque grandi fotografe: Tina Modotti, Dorothea Lange, Lee Miler, Diane Arbus e Francesca Woodman. Anticipatrici e geniali.
DOMENICA 25 LUGLIO - 17.30
ENRICO CAMANNI
'La discesa infinita', Mondadori editore
Un nuovo avvincente noir di montagna per il grande alpinista torinese.
VENERDÌ 30 LUGLIO - 17.30
VEA CARPI
'La mia pasta madre', Raetia editrice
L'autrice si è trasferita per amore in Trentino e racconta la sua nuova vita di malga, attraverso le sue ricette preferite.
SABATO 7 AGOSTO - 17.30
EVA TOSCHI
'Per la mia strada', Harper Collins
L'instagrammer e caporedattrice di 4Outdoor racconta come sia riuscita a cambiar vita, vivendo in modo originale la sua passione per la montagna.
VENERDÌ 13 AGOSTO - 17.30
LORENA CRISTINI
'Foglie verdi nel sottobosco', Bookabook editore
Un'antica pieve ai piedi del Monte Baldo, le sue pareti dipinte, celano un mistero suggestivo. Un romanzo ambientato in Trentino.
SABATO 21 AGOSTO - 17.30
SARA VALLEFUOCO
'Neroinchiostro', Mondadori editore
Un noir teso e di classe che sconvolge il Regno d'Italia: siamo nel 1899, la nazione è più unita sulle mappe che nel cuore degli abitanti...
VENERDÌ 27 AGOSTO - 17.30
FRANCO FAGGIANI
'Gente di montagna', Mulatero editore
Storie di persone che hanno scelto i monti per cambiare la propria vita: artigiani, casari, boscaioli, guardiani di dighe, contadini...
VENERDÌ 3 SETTEMBRE - 17.30
ANNIBALE SALSA
'Un'estate in alpeggio', Ponte alle Grazie
Il più noto antropologo della montagna si racconta in un romanzo di formazione
LE BIOGRAFIE DEGLI AUTORI E LA TRAMA DEI LIBRI PRESENTATI
VENERDÌ 2 LUGLIO - 17.30
GIUSEPPE CATOZZELLA
Giuseppe Catozzella (Milano, 1976) è autore di reportage e romanzi tradotti in tutto il mondo, tra cui Alveare(Rizzoli, 2011), Non dirmi che hai paura (Feltrinelli, 2014, vincitore del Premio Strega Giovani) e E tu splendi(Feltrinelli, 2018).
Italiana. Una donna italiana. Maria Oliverio, altrimenti conosciuta come Ciccilla, nasce a Casole, nella Sila calabrese, da famiglia poverissima. Dalle strade del paese si sale sulla montagna che è selvaggia, a volte oscura, a volte generosa come una madre. Quelle strade, quei sentieri li imbocca ragazzina quando la sorella maggiore Teresa, tornata a vivere in famiglia, le toglie il letto e il tetto. E quelli sono i sentieri che Maria prende per combattere al fianco di Pietro, brigante e ribelle, diventando presto la prima e unica donna a guidare una banda contro la ferocia dell’esercito regio. Se da una parte Teresa trama contro di lei una incomprensibile tela di odio, dall’altra Pietro la guida dentro l’amore senza risparmiarle la violenza che talora ai maschi piace incidere sul corpo delle donne.
Ciccilla passa la giovinezza nei boschi, apprende la grammatica della libertà, legge la natura, impara a conoscere la montagna, a distinguere il giusto dall’ingiusto, e non teme di battersi, sia quando sono in gioco i sentimenti, sia quando è in gioco l’orizzonte ben più ampio di una nuova umanità. Il volo del nibbio, la muta complicità di una lupa, la maestà ferita di un larice, tutto le insegna che si può ricominciare ogni volta daccapo, per conquistarsi un futuro come donna, come rivoluzionaria, come italiana di una nazione che ancora non esiste ma che forse sta nascendo con lei.
Giuseppe Catozzella ricostruisce le vicende di Maria Oliverio in un romanzo vivo, mescola documenti e leggenda, rovescia la sua immaginazione nella nostra, disegna dramma famigliare e dramma storico ed evoca l’epica grandezza di una guerra quasi ignorata, una guerra civile combattuta in un mulinare di passione, sangue e speranza, come nella tradizione dei poemi cavallereschi, del melodramma e del cinema americano.
SABATO 10 LUGLIO
ROMANA PETRI presenta ‘La rappresentazione’. Mondadori
Romana Petri vive a Roma. Tra le sue opere, Ovunque io sia (2008), Ti spiego (2010), Le serenate del Ciclone(2015, premio Super Mondello e Mondello Giovani), Il mio cane del Klondike (2017), Pranzi di famiglia (2019, premio The Bridge), Figlio del lupo (2020, premio Comisso e premio speciale Anna Maria Ortese-Rapallo) e Cuore di furia (2020). Traduttrice e critica, collabora con "Io Donna", "La Stampa", "il Venerdì di Repubblica" e il "Corriere della Sera". I suoi romanzi sono tradotti in Inghilterra, Stati Uniti, Francia, Spagna, Serbia, Olanda, Germania e Portogallo (dove ha lungamente vissuto).
Romana Petri torna ad ambientare un suo romanzo nella città che più ama: Lisbona. Dopo la mostra in cui la pittrice Albertini ha ritratto l’intera famiglia del marito, la coppia è costretta a trasferirsi a Roma. La Albertini d’altro canto se ne frega: detestava i silenziosi pranzi di famiglia della domenica. Quando entra in gioco un abile gallerista di Milano è il successo, soprattutto a partire da una serie di quadri su santa Teresa d’Ávila. Non solo: i critici notano che – basta guardarli con attenzione – quei quadri prendono vita. Pittrice ormai ricca e famosa, la Albertini potrebbe finalmente vivere una bella vita con il marito Vasco, abituato, a differenza di lei, ad avere un patrimonio alle spalle. E tuttavia il rapporto coniugale si complica, innescando una sorta di conflitto che è al contempo torbida sfida e luminoso riscatto. È forse l’amore solo una “rappresentazione”? In un continuo, drammatico andare e venire tra Roma e Lisbona, la Albertini si prepara a combattere, a crescere, a guardare al di là dello specchio in cui ha rischiato di vedersi prigioniera: lo specchio dei glaciali, interminabili e quasi invincibili silenzi. Romana Petri si muove con insinuante agilità fra l’ottusità dei rituali famigliari, il teatro morbido e morboso della bellezza di Lisbona e il gesto rivelatore e magico dell’arte. Passione, scandaglio di anime, saga famigliare, La rappresentazione è un romanzo che esplora i suoi confini, e li supera.
VENERDÌ 16 LUGLIO
ELISABETTA RASY presenta ‘Le indiscrete’. Mondadori
Elisabetta Rasy è nata a Roma, dove vive e lavora. Ha pubblicato numerosi libri di narrativa e saggistica tra cui Posillipo (Premio Selezione Campiello 1997), Tra noi due, L'estranea, Memorie di una lettrice notturna, Figure della malinconia e Le regole del fuoco (Premio Selezione Campiello 2016). Da Mondadori ha pubblicato La prima estasi (1985) e Le disobbedienti (2019). Le sue opere sono tradotte in molti paesi europei e suoi racconti sono apparsi in numerose antologie italiane e straniere. Collabora al supplemento domenicale del «Sole - 24 Ore».
Di buona famiglia o figlie di emigranti, amate o solitarie, ammirate o emarginate, le cinque donne protagoniste di questo libro hanno tutte un rivoluzionario desiderio: indagare la realtà con il proprio sguardo femminile, abituato a cogliere aspetti della vita ignoti, intimi o trascurati, coltivando un’audace arte dell’indiscrezione che è l’esatto contrario dell’indifferenza.
Sono cinque grandi fotografe, diverse per carattere e destino, ma ugualmente animate dalla voglia di cambiare l’immagine del mondo scovando bellezza e dolore là dove non erano mai stati visti, che si tratti di amore, politica, sesso, povertà, guerra o del corpo, soprattutto femminile. Tina Modotti, Dorothea Lange, Lee Miller, Diane Arbus e Francesca Woodman hanno poco in comune, per origine e storia personale, ma condividono la stessa voglia di raccontare con l’obiettivo fotografico la realtà a misura della loro esperienza di donne e di ciò che hanno conosciuto, scoperto e amato.
Le loro esistenze sono avventurose, spesso difficili. Tina Modotti, operaia in fabbrica a Udine a soli tredici anni, dopo una breve parentesi hollywoodiana vive accese passioni politiche e sentimentali nel Messico degli anni Venti, spalancando i suoi occhi sulla bellezza dei diseredati; Dorothea Lange, in fuga dalla sua famiglia di emigranti, ritrae nel coraggio degli americani rovinati dalla Grande Depressione la propria lotta contro la vergogna della malformazione con cui convive dall’infanzia; l’inquieta Lee Miller, che qualcuno considera la donna più bella del mondo, è pronta a svestirsi degli abiti da modella per denunciare il volto spettrale della guerra; Diane Arbus abbandona gli agi della mondanità newyorkese per puntare il suo obiettivo su ciò che non corrisponde al canone della normalità e raccontare l’imperfezione umana; Francesca Woodman nella sua breve esistenza esplora la figura del corpo femminile, indagandone in crudi ed emotivi autoritratti il lato più misterioso, insieme fragile e potente.
Con una scrittura intensa e partecipe, Elisabetta Rasy insegue lungo l’arco del Novecento la vita e l’opera di queste cinque donne straordinarie, animate, ognuna secondo il proprio temperamento, da un’inarrestabile aspirazione alla libertà. Perché proprio l’incontro di talento e libertà è la cifra segreta grazie alla quale hanno saputo farsi strada in un mondo ancora fortemente maschile, diventando protagoniste di un nuovo sguardo sul secolo che hanno attraversato.
DOMENICA 25 LUGLIO
ENRICO CAMANNI presenta ‘La discesa infinita’. Mondadori
Enrico Camanni, alpinista e giornalista torinese, ha fondato e diretto il mensile “Alp” e la rivista internazionale “L’Alpe”. Collabora con “La Stampa”. Ha scritto libri di storia e letteratura dell’alpinismo, trattando le Alpi contemporanee con La nuova vita delle Alpi (Bollati Boringhieri 2002), Il Cervino è nudo (Liaison 2008) e Storia delle Alpi (Biblioteca dell’Immagine 2017). Ha scritto sette romanzi ambientati in vari periodi storici (l’ultimo è Una coperta di neve, Mondadori 2020) e ha curato i progetti scientifici del Museo delle Alpi al Forte di Bard, del Museo al Forte di Vinadio e del Museo della Montagna di Torino. È vicepresidente dell’associazione “Dislivelli”. Per Laterza è autore di Di roccia e di ghiaccio. Storia dell’alpinismo in 12 gradi (2013), Il fuoco e il gelo. La Grande Guerra sulle montagne(2014), Alpi ribelli. Storie di montagna, resistenza e utopia (2016), Il desiderio di infinito. Vita di Giusto Gervasutti (2017) e Verso un nuovo mattino. La montagna e il tramonto dell’utopia (2018).
In autunno la montagna scivola in una stasi tutta sua, tra l’estate ormai ricordo e la neve da aspettare. Per Nanni Settembrini, guida e capo del soccorso alpino del monte Bianco, ottobre è un mese di uscite solitarie, verso creste e cime che lo fanno soffrire per lo smagrimento dei ghiacciai. Una mattina, però, dal fiume gelato del Miage emergono i resti di un corpo e il brandello di uno scarpone di cuoio d’altri tempi. Quando la montagna restituisce una vita spezzata, è come se ne restituisse anche le gioie, i rimpianti, le vane speranze e l’irripetibile unicità, e a Nanni quel cadavere entra presto nei pensieri: in fondo era un alpinista come lui, coltivava la sua stessa passione, e prima di morire aveva guardato la sua valle dalla cima del monte Bianco quando non c’era ancora il traforo e si partiva senza cellulari, soli sulla montagna. Il rebus del tempo lo avvince e Nanni comincia a investigare a modo suo, cercando indizi, rincorrendo ricordi e smarriti segreti, perché in fondo quello che cerchiamo nel mistero è una luce che consoli chi è rimasto a valle ad aspettare invano.
Enrico Camanni torna con la sua personalissima e affascinante commistione tra mystery e romanzo di montagna, e il suo talento straordinario a investigare gli animi di chi tra le vette ha trovato e perso se stesso.
VENERDÌ 30 LUGLIO
VEA CARPI presenta ‘La mia pasta madre’ . Raetia Editore
Nata nel 1975, ha studiato scienze politiche a Firenze. Nel 2001 si trasferisce per amore in Trentino, in un maso di montagna in Valle dei Mocheni che ristruttura ed in cui lavora, compiendo una scelta di vita.
Contadina, cuoca, appassionata di lana (fila, fa feltro, lavora a maglia, tinge con tinture naturali). Vive al maso con i tre figli e il marito. Insieme gestiscono un agriturismo. Da Edition Raetia: “La mia Pasta Madre” (in collaborazione con Irene Hager, 2020): il libro di cucina e vita in montagna più venduto in Trentino Alto Adige.
Sbaglierebbe chi considerasse questo libro di Vea Carpi solo un ricettario. Partendo dalla pasta madre, l’autrice racconta come ha radicalmente cambiato la sua vita ed il suo approccio alle cose.
La pasta madre, o lievito naturale, è un impasto di farina e di acqua lasciato fermentare. E con la sua pasta madre la contadina per vocazione Vea sforna sorprendenti magie. Preparando il pane e i lievitati con la pasta madre si impara a decelerare. È una vecchia tradizione che negli ultimi anni ha conquistato una popolarità sempre più vasta. La pasta madre è incredibilmente versatile ed è più sana e più digeribile di altri tipi di lievito. Vea ci svela le sue ricette preferite, dai dolci pasquali in primavera al pane alle erbe aromatiche in estate fino al panettone a Natale.
Ci troverete poi ricette per il pane per ogni occasione, suddivise per stagioni, tradizionali e sane
E soprattutto uno sguardo sulla vita di Vea, contadina del Mas del Saro (TN).
SABATO 7 AGOSTO
EVA TOSCHI presenta ‘Per la mia strada. Partire e rinascere in montagna’ Harper Collins Italia.
Eva Toschi è nata e cresciuta negli anni Novanta a Roma, dove si è laureata in Giurisprudenza per capire che è una persona migliore quando non indossa un tailleur. Ha lasciato la grande città per farsi scompigliare i capelli dal vento delle Alpi, e ha scoperto che la sua passione per l’outdoor poteva diventare un lavoro. Caporedattrice di 4outdoor, Instagrammer di grandissimo seguito, collabora con diverse realtà del settore. Quando ha finito di lavorare, apre la porta della baita in cui vive per sciare, correre, scalare o per andare a fare altre gratificanti attività come tirare il bastone al suo cane, andare a funghi o entrambe le cose insieme.
Eva ha ventisei anni, si è appena laureata in Giurisprudenza, ma la legge non è la sua passione. Vive a Roma, con la madre e la nonna che si è ammalata di Alzheimer. Le giornate sono confuse, offuscate, il futuro è avvolto da una nebbia e il presente pesa. Si è però, da poco, innamorata. Non di qualcuno. Di qualcosa. Ha scoperto l’arrampicata e ha finalmente capito cosa vuol dire colpo di fulmine. Così, quando la nonna muore all'improvviso, prende la decisione che segnerà la sua vita. Parte, lascia Roma, acquista un vecchio furgone usato, a cui dà il nome “Maurone”, e comincia a girovagare per le Alpi, prima da sola e poi accompagnata da Ombra, un cucciolo di cane che l’ha scelta.
La montagna ormai è la sua vita.
Eva Toschi racconta la sua storia, mette a nudo la sua anima, e parla di solitudine, di paura, di coraggio, di amore. Un libro appassionante e coinvolgente, che racconta quello per cui vale davvero la pena di rischiare, quello per cui vale la pena di vivere.
VENERDÌ 13 AGOSTO
LORENA CRISTINI presenta ‘Foglie verdi nel sottobosco’ . BookABook
Lorena Cristini vive con la sua famiglia nel sud del Trentino Alto Adige al confine con il Veneto, dove insegna inglese e ama il trekking di montagna, la lettura e il teatro. Ha pubblicato sulla rivista online Ateatro: The Living Theatre - Resistenza: dentro l’oscuro problema, una speranza brillante. Il suo romanzo, Foglie verdi nel sottobosco, è stato finalista al torneo “Io Scrittore, 2019” e le ha garantito una visibilità ed un’attenzione particolari da parte della stampa trentina e di quella specializzata.
Lasciata in sospeso la sua vita a Livorno, Vittorio trova lavoro come custode di un’antica pieve ai piedi del Monte Baldo, catena montuosa che si affaccia sul lago di Garda. L’uomo è alla ricerca di un oggetto per lui preziosissimo, ed è certo di trovarlo proprio lì, in quella chiesa romanica tanto amata dagli abitanti del luogo. Fra questi c’è Elena Calzari, professoressa di Storia dell’arte, che durante le sue lezioni porta spesso gli studenti a visitare la piccola pieve, di cui pensa di conoscere ogni segreto.
Le pareti sono dipinte con immagini suggestive e hanno assistito a periodi storici drammatici. Lo sa bene Esterina, che durante la Prima Guerra Mondiale ha prestato servizio come infermiera proprio in quella chiesetta, offrendo assistenza e cura ai reduci del fronte, e raccontando se stessa in un prezioso diario…
SABATO 21 AGOSTO
SARA VALLEFUOCO presenta ‘Neroinchiostro’ Mondadori Editore
Sara Vallefuoco è nata a Roma ma vive in provincia di Trento, in Valsugana dove insegna materie letterarie in una scuola secondaria. È diplomata in pianoforte e laureata in musicologia. Il suo esordio, subito notato e pubblicato da un grande editore come Mondadori, l’ha subito posta sotto l’attenzione del pubblico e dei lettori.
Un noir teso e coinvolgente, di quelli che ti tengono incollati alla pagina e non vedi l’ora di terminare.
È l’estate del 1899, e l’Italia è più unita sulle mappe che nel cuore dei suoi abitanti. Il giovane vicebrigadiere Ghibaudo viene trasferito nell’entroterra sardo con un gruppo di carabinieri provenienti da tutto il Regno per fondare un avamposto nella lotta al brigantaggio. Il mondo che lo attende è profondamente diverso dalla Torino in cui è cresciuto: i crimini sono tanti, ma poche le denunce, a dimostrazione che lì i torti vengono raddrizzati non dalla legge ma dai coltelli. È dunque una sorpresa quando la popolana Lianora si rivolge ai carabinieri per un caso di furto. Nelle stalle della donna, però, il vicebrigadiere scopre qualcosa che cambia totalmente il volto dell’indagine: il cadavere di un collega dell’Arma. I sospetti ricadono su Anania, bracciante di Lianora, ma alcuni indizi spingono Ghibaudo a sospettare che la verità sia più complicata – e scura – di così. E mentre il carabiniere cerca di fare i conti con i sentimenti inconfessabili che si accorge di provare, un assassino prende di mira i poeti al volo, rimatori di strada che girano di paese in paese denunciando i torti subiti dalla loro gente.
VENERDÌ 27 AGOSTO
FRANCO FAGGIANI presenta ‘Gente di montagna’ Mulatero Editore
Franco Faggiani vive a Milano e fa il giornalista. Ha lavorato come reporter nelle aree più calde del mondo e ha scritto manuali sportivi, guide, biografie, ma da sempre alterna alla scrittura lunghe e solitarie esplorazioni in montagna. Con ‘La manutenzione dei sensi’ (Fazi Editore, 2018), vincitore del Premio Parco Majella 2018, del Premio Letterario Città delle Fiaccole 2018 e del Be Kind Award 2019, si è fatto conoscere e amare da moltissimi lettori. Con ‘Il guardiano della collina dei ciliegi’ (Fazi Editore, 2019), ha vinto il Premio Biblioteche di Roma 2019 e il Premio Selezione Bancarella 2020. Tutti i suoi libri (questo è in via di traduzione) sono stati pubblicati nei Paesi Bassi ottenendo un grande successo di critica e di pubblico.
Trentacinque storie di persone che hanno scelto la montagna per cambiare la propria vita. Oppure persone per cui la montagna ha rappresentato e rappresenta il centro di gravità. «Questi ritratti, disegnati con poche parole, sono riferiti a persone comuni. Niente Guide alpine famose o alpinisti illustri, per dire, ma contadini, pastori, preti di malga, guardiani di dighe, artigiani, boscaioli, casari, persone che scelgono di restare un po' ai margini preferendo l'anonimato alla notorietà, e pure artisti o professionisti che hanno tolto le loro radici dall'humus inaridito della città per ripiantarle altrove, spesso nei loro luoghi d'origine.
VENERDÌ 3 SETTEMBRE
ANNIBALE SALSA presenta ‘Un’estate in alpeggio’ Ponte alle Grazie
Annibale Salsa è nato a Lavagnola, nell’entroterra di Savona in faccia al Mar Ligure, ma ha sempre puntato lo sguardo alle sue spalle, verso i monti, in cima a quegli alpeggi in cui parte della sua famiglia ha consumato una intera esistenza. È per questo che è diventato il più importante antropologo alpino italiano. Ha insegnato Antropologi afilosofica e Antropologia culturale all’Università di Genova. È stato Presidente del Club Alpino Italiano e del Gruppo di Lavoro «Popolazione e cultura» della Convenzione delle Alpi. Attualmente è Presidente della Scuola per il Governo del Territorio e del Paesaggio di Trento.
"Sono partito là dove nascono le Alpi, al confine tra Piemonte e Liguria, in un luogo familiare, circondato da gente a me conosciuta, più di sessant’anni fa. Sono partito con un piccolo zaino, otto mucche e l’idea che raggiungere la montagna avrebbe significato conquistare il mondo». La montagna, per quel bambino di nome Annibale Salsa, ha la forma di un alpeggio e si chiama Conca del Prel. Lassù trascorre la prima di tante estati in compagnia dei malgari e dei ritmi sempre uguali della mungitura, del pascolo delle bovine, dei pasti consumati nel silenzio di un prato o la sera davanti al fuoco. Impara come nascono formaggi che danno il loro nome a vallate e montagne; prova paure ancestrali — quella del temporale più di tutte — e sente crescere dentro di sé il legame con un mondo che diventerà il centro della sua vita e della sua professione di antropologo. In questo libro Salsa è prodigo di informazioni e notizie preziose su tutto quanto costituisce, nella varietà di espressioni che assume nell’arco alpino, il patrimonio di saperi e di storie che ruota attorno al mondo dell’alpeggio. Ma a renderne davvero toccante la lettura è l’emozione profonda che lo percorre. C’è una prima volta per salire e una prima volta per scendere...o forse per non scendere mai più: «Ho vissuto il primo ritorno patendola stretta feroce della nostalgia, un sentimento nuovo per il bambino che ero. Ma poi, solo ora posso dirlo veramente, non mi sono più fermato. In un certo senso, non sono mai tornato dalla Conca del Prel".