Viticoltura eroica di montagna: verso un vino prodotto sull’Alpe Cimbra

Viticoltura eroica di montagna: verso un vino prodotto sull’Alpe Cimbra

 
Luogo iconico della viticoltura, il Casom di Mezzomonte permette di dominare il territorio maggiormente vocato all’allevamento della vitis vinifera della Magnifica Comunità di Folgaria: la valle del Rosspach. Da qualche anno qui si organizza una manifestazione legata al mondo dell’uva e lo scorso ottobre questo appuntamento autunnale è stato tappa della più ampia kermesse della Dispensa dell’Alpe: occasione per presentare l’avvio di un progetto incoraggiato dall’Amministrazione comunale che prevede l’affiancamento a dei viticoltori mezzomontani da parte della prestigiosa Fondazione Edmund Mach.
 
Interessati e ambiziosi, alcuni produttori di uva hanno colto l’occasione di essere coinvolti in un progetto di vinificazione sostenibile da uve resistenti.

Se fino agli anni Sessanta e prima dell’abbandono dei terreni la viticoltura a Mezzomonte era simbolo di sostentamento e autoconsumo, oggi sul mercato è ricercata la qualità e si desidera approfondire la conoscenza del prodotto. Il vino diventa quindi uno strumento importante per raccontare il territorio e le sue vocazioni: un ulteriore tassello per l’offerta turistica dell’Alpe Cimbra.
 
Anche l’approccio alla coltivazione è improntato a nuovi criteri di sostenibilità ambientale: lavorazioni e vendemmia a mano e significativa riduzione dell’uso di pesticidi. Il vino è quindi prodotto della terra che segue i ritmi della natura. Non si intende però solo riproporre profumi e sapori, ma si punta anche a un recupero del paesaggio della Valle del Rosspach, mettendo nuovamente in luce gli antichi terrazzamenti.

L’interesse dimostrato dai coltivatori, l’espansione della coltura delle viti e il coinvolgimento dei centri di ricerca, potranno fungere inoltre da stimolo per il ritorno della viticoltura sull’Alpe Cimbra, per una proposta immersiva nelle tradizioni e nei sapori del territorio.
 
 
 
 
 
 
 
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