21.01.2019 - La vita di molti atleti di Coppa del Mondo è inevitabilmente vagabonda.
E non ci si riferisce al fatto che il calendario ti fa fare una gara oggi in Svizzera, domani in Austria, Italia, Francia, Germania, Slovenia o oltreoceano.
Quello fa parte del gioco e vale per tutti.
Quando Hirscher finisce la sua trasferta in un week end se ne torna a casa. Canadesi, americani e spesso anche atleti del nord Europa se ne stanno nei paraggi. Non possono certo trasvolare il mondo ogni settimana per accendere il camino del proprio chalet.
Per costoro è fondamentale trovare un posto fisso dove stare bene ma soprattutto per allenarsi a dovere, esattamente come fanno i competitor europei.
Ecco che alcune località si mettono a disposizione per ospitarli e offrirgli la massima assistenza. Prendiamo ad esempio la squadra americana maschile americana: ebbene, da oggi e per i prossimi quattro anni ha «preso casa» nella Skiarea Alpe Cimbra - Folgaria e Lavarone - in Trentino. Un accordo sancito tra il team U.S con Trentino Marketing e l’Apt Alpe Cimbra.
Significa che da dicembre a marzo Ted Ligety e compagni saranno adottati dal comprensorio sul quale sventolerà il vessillo a stelle e strisce. Non è la prima volta che nel parcheggio di Fondo Grande si notano pulmini di team nazionali, come quelli della squadra austriaca, ma questo matrimonio ha un sapore del tutto diverso.
La pista Salizzona e Agonistica, orgoglio del Comprensorio dell’Alpe Cimbra, faranno da palestra di allenamento in virtù del progetto olimpico americano per Pechino 2022.
Dunque, non si tratta soltanto di una pista prestata un paio di giorni per preparare una gara di Coppa.
Ora ci si chiede quale interesse possa avere una località a dedicare spazi agli atleti, seppur di altissimo livello. I motivi sono diversi, ne citiamo solo alcuni: per una stazione invernale essere scelta da una squadra di
Coppa del Mondo è motivo di orgoglio. È la risposta automatica per chi si chiede, «ma a Folgaria ci sono piste di un certo livello?». Ma non solo, gli atleti hanno anche l’esigenza di trovare un posto che permetta loro di completare gli allenamenti al di là della pista. Di vivere in un’atmosfera positiva e rigenerativa.
Sono abituati allo stress agonistico, ma non sono robot. Poter contare su strutture accoglienti e con una buona gastronomia non è un aspetto secondario.
Niente di diverso rispetto a chi vuole godersi una settimana bianca. Altro aspetto: gli atleti non occupano le piste per tutto il giorno, anzi tendenzialmente quando la massa si presenta in pista a metà mattina, i tracciati sono già stati tolti col vantaggio di poter sfruttare terreni preparati, all'occorrenza barrati.
E per lo sciatore italiano, tecnico com'è, queste cose contano molto. Se ti presenti poi alle otto del mattino puoi anche vedere all'opera questi professionisti e possiamo assicurare che lo spettacolo è assoluto.
Nello specifico caso degli americani poi, è possibile instaurare anche un rapporto. Sono ragazzi semplicissimi, di grande simpatia e amano costruire rapporti con gli appassionati.
Tra i motivi di questo legame c’è anche la parte istituzionale.
Ce lo spiega Michael Rech, presidente di Apt Alpe Cimbra: «Negli aver ospitato gare importanti a livello internazionale - come le gare di Coppa Europa o l’Alpe Cimbra Fis Children Cup (n.d.r in passato denominata Trofeo Topolino) - e importanti squadre nazionali - come l’Austria, l’Italia, la Svezia - , ha fatto crescere in tutti la consapevolezza dei must che la località deve saper garantire ai grandi campioni e su questo la nostra efficienza è cresciuta».
L’operazione, dunque, si rivela importante per mantenere alta l’immagine del comprensorio, come sottolinea Maurizio Rossini CEO di Trentino Marketing: «Siamo onorati per questo ritorno della squadra americana
di sci alpino sulle nevi del Trentino. L’accordo raggiunto congiuntamente all’Alpe Cimbra è importante perché coprirà le prossime quattro stagioni agonistiche fino al 2021-2022 e per il Trentino è una occasione
unica di visibilità internazionale e promozione. Mi preme ricordare però che in queste settimane in Trentino, oltre a Norvegesi e Americani, anche altri importanti team nazionali stanno preparando i prossimi appuntamenti della Coppa del Mondo e questo è un riconoscimento importante della qualità della nostra offerta in termini di tracciati e infrastrutture e della grande professionalità degli addetti e degli operatori».
Gli americani hanno già potuto approfittare della Salizzona e dell’Agonistica. Com'è andata? Lo racconta ancora Maurizio Rossini: «L’agonismo è nel DNA della skiarea che, oggi più che mai, vuole aggiudicarsi un posto di rilievo nello scenario dei grandi comprensori sciistici.
E la skiarea non si è fatta sorprendere quando la squadra è arrivata a dicembre: nonostante l’assenza di nevicate naturali ha saputo garantire le condizioni ottimali per lo svolgimento degli allenamenti del team Usa e creare quell'atmosfera di calore e accoglienza che solo un luogo che ama lo sport e le gare è in grado di esprimere».
Quindi,i gigantisti e i discesisti della nazionale americana guidati da John «Johno» McBride hanno trovato le piste della skiarea in condizioni ideali per perfezionare la preparazione in vista dei prossimi appuntamenti di Coppa del Mondo nell’arco alpino.
Ma gli atleti cosa ne pensano? Risponde il velocista Steven Nyman, assieme a Ted Ligety, uno dei veterani della squadra statunitense: «qui ci hanno aperto la porta ed è stato come essere a casa. Le piste sono preparate come in Coppa del Mondo e il cibo è semplicemente fantastico».
Le parole degli altri componenti, Tommy Ford e Travis Ganong solo per citarne alcuni non sono diverse.
E siccome nell'ambiente del Circo Bianco le voci girano facilmente, a dicembre gli americani si sono visti raggiungere in partenza da atleti francesi e svizzeri.
Campioni come Thomas Fanara, Alexis Pinturault, Daniel Yule… Sarà un caso, ma proprio gli atleti citati sono saliti sul podio di Coppa nelle gare successive!