L’Ippovia del Trentino Orientale si sviluppa per oltre 400 km, con un percorso suddiviso in 15 tappe con relativi punti di sosta e si snoda per la gran parte all’interno della catena montuosa del Lagorai, che attraversa longitudinalmente tutta la parte orientale del Trentino.
Notevoli sono i paesaggi che la catena del Lagorai offre: le vette frastagliate si contrappongono ai boschi di conifere e ad ampi altipiani, regno del cervo, del camoscio e della marmotta.
Il percorso principale si sviluppa ad anello ma presenta interessanti varianti con itinerari alternativi alla scoperta di territorio dall’indubbio fascino come la Valsugana, il Primiero con le Dolomiti, la Val dei Mocheni e naturalmente l’Altopiano della Vigolana, territorio vocato all’equitazione e dotato di canalette che permettono di cavalcare in sicurezza.Il percorso si estende per il 66% su strade agroforestali, per il 20% su strade asfaltate di fondovalle provviste di banchina laterale e solo il 14% si inerpica su sentieri di montagna messi in sicurezza.
Gli escursionisti possono contare su una rete di centri ippici, hotel, b&b, rifugi e malghe scelti appositamente per l’Ippovia che garantiscono servizi di qualità ed un’assistenza diretta per cavalli e cavalieri.
Ogni punto tappa dispone di poste per i cavalli riservate all’Ippovia e il percorso è tabellato e messo in sicurezza.
Un centro di informazioni e prenotazioni è a disposizione degli amanti del trekking a cavallo per progettare e realizzare assieme il loro percorso ideale, fornendo ogni tipo di servizio, dalla prenotazione delle strutture ricettive e dei centri ippici al trasferimento bagagli, all’accompagnamento di guide specializzate.
Da Vattaro a Baselga di Pinè
Dal Centro Equestre Maso del Sole, oltrepassando il Rifugio Madonnina e godendo di notevoli scorci paesaggistici sulla Vigolana e sul Gruppo delle Dolomiti di Brenta, ci si dirige verso la località Verzer a Vigolo Vattaro.
Si scende per una strada forestale, dalla quale è possibile fare un'interessante variante verso il Forte Fornas.
Quindi, attraverso i pascoli, si raggiunge Vattaro e per antiche mulattiere si discende nella zona dei vecchi mulini del Mandola.
Si risale per una mulattiera fino all'abitato di Bosentino e ci si affaccia sul monte di Castegnè, ampia area castanicola con notevoli scorci panoramici sul Lago di Caldonazzo.
Oltrepassata la frazione di Santa Caterina si arriva a Roncogno su un conoide diffusamente coltivato a melo e ciliegio, per risalire poi per vecchi tratturi fino al Lago del Restel.
Quindi per una strada forestale ci si inoltra nel cuore dell'Altopiano di Piné, girando attorno al Laghestel, importante biotopo, per raggiungere infine uno dei maggiori centri equestri della zona: il Centro Ippico GD Farm.
Da Caldonazzo a Vattaro
Dal Centro Equestre Paoli Hotel in loc. Lochere di Caldonazzo si raggiunge il torrente Centa e il suo Parco Fluviale; all'altezza dell'Acropark si devia sulla strada dei Wolfi, una delle numerose frazioni di Centa San Nicolò, per raggiungere le Piatele attraverso un bosco di conifere, passando a poche decine di metri dal sito medievale della Torre dei Sicconi.
Davvero panoramico il balcone dell'Anza Rossa che spazia sui laghi di Caldonazzo e Levico e su buona parte della Valsugana.Raggiunta la frazione Campregheri, si sale a Pian dei Pradi e si raggiunge il Rifugio Paludei con panorami alpestri su ampi pascoli ed infine, dopo aver percorso la vecchia strada dei “Catalani”, si arriva al Punto Tappa Maso del Sole presso il Doss del Bue, sopra l’abitato di Vattaro.