Il palazzo Bortolazzi rappresenta uno degli edifici più importanti e antichi di Vattaro, si trova nel centro storico del paese, accanto al teatro comunale ed è attualmente sede della biblioteca.
L’edificio fu eretto nel 17° secolo per volere di Ludovico e Bartolomeo Bortolazzi, figli del commerciante Giuseppe Bortolazzi, originario di Gandino nel Bergamasco, trasferitosi agli inizi del ‘600 a Trento per esercitare il commercio di vini e grassi.
L’edificio fu eretto nel 17° secolo per volere di Ludovico e Bartolomeo Bortolazzi, figli del commerciante Giuseppe Bortolazzi, originario di Gandino nel Bergamasco, trasferitosi agli inizi del ‘600 a Trento per esercitare il commercio di vini e grassi.
A Vattaro egli acquistò ben 129 appezzamenti, inoltre fece erigere un altare nella chiesa di S.Martino.
I figli Ludovico e Bartolomeo misero mano alla restaurazione della vicina chiesetta di S. Rocco e fecero costruire tale palazzo verso la fine del medesimo secolo.
In origine l’edificio era cinto da alte mura che racchiudevano un’area verde estesa. I fratelli vennero nominati Conti col predicato di Wattardorf e Prunnenberg e ottennero lo stemma nobiliare, composto da una spatola (uccello simile alla cicogna) con la zampa appoggiata su una pietra nella parte inferiore dello stemma e da una verga rigogliosa nella parte superiore.
La sala maggiore e la sala a destra adibita a biblioteca, entrambe a piano terra, sono state affrescate dal pittore Erasmo Antonio Obermüller agli inizi del 18° secolo.
Appena varcato il portone si entra nella sala consigliare e sulla parete frontale si può ammirare lo stemma affrescato della famiglia Bortolazzi, mentre sulle pareti laterali nella parte superiore vi sono affreschi raffiguranti scene di vita quotidiana borghese (cucina, caccia, divertimenti).
Nella sala della biblioteca si trovano invece 4 dipinti che ritraggono i 4 elementi (acqua, aria, terra e fuoco).