I frutti alati, o samare, racchiudono dentro di sé la vita di un nuovo essere.
Con i primi venti dell’autunno si disperdono con la leggerezza e l’eleganza di un volo che li porta ad inserirsi nel sottobosco o in un nuovo ambiente.
L’opera raffigura, in modo stilizzato, quei frutti e quei semi che si disperdono tramite il vento e la sua forza.
Ci ricorda come “l’ingegno” della Natura abbia saputo trovare nel tempo soluzioni differenti; come il fine ultimo sia la continuazione della vita nelle sue diverse forme ed espressioni; come le sottili “energie” della Natura si uniscano in una collaborazione reciproca senza inizio e senza fine.
Gianangelo Longhini
Nato ad Asiago (VI), dove vive e lavora, crea le sue prime sculture come autodidatta.
La partecipazione a oltre 100 manifestazioni di scultura, sia in Italia che all’estero, lo portano a relazionarsi con artisti sempre diversi e ad arricchire la propria formazione artistica.
“Fonde in una sintesi tutta personale l’elemento mentale e quello vegetale, l’organico e l’astrazione simbolica. In un gioco tra pieni e vuoti le sue opere si elevano con sorprendente leggerezza e plasticità, accogliendo innumerevoli possibilità luminose rese possibili da convessità e concavità”.
I suoi lavori sono presenti in diverse collezioni pubbliche e private.
Legno di cedro - anno 2014