Ai forti austriaci dell'Alpe Cimbra si contrapponevano tre forti italiani: Forte Verena (a 2015 m, chiamato “il dominatore dell'Altipiano”), Forte Campolongo (a 1720 m) e Forte Campomolon (a 1853 m).
Dei 44 forti costruiti dagli italiani a partire dal 1908, a difesa del confine nazionale, fu l’unico che allo scoppio del conflitto risultò appena abbozzato.
Ciò nonostante, per la sua importante posizione strategica, in vista delle ostilità fu armato, nei dintorni, con obici da 280 mm.
E con essi il Forte prese pesantemente sotto tiro il Forte Cherle, il Forte Dosso delle Somme, il Forte Sommo alto e il Forte Belvedere Gschwent.
Non ci è pervenuto il progetto della fortezza, per cui è difficile cogliere oggi l’imponenza della struttura che sarebbe dovuta sorgere sulla sommità dell’omonima altura, a 1853 m di quota, armata con tre cannoni da 149 mm.
Misteriosa appare anche l’imponente galleria tubolare che immette nel piazzale.
Forte Campomolon è noto per il sacrificio del Ten. Paolo Ferrario che il 19 maggio 1916, nelle prime fasi della Strafexpedition, sacrificò la sua vita per impedire che impedire che i pezzi d’artiglieria cadessero integri in mano nemica.
COME ARRIVARCI
Da Folgaria: dalla rotatoria di Folgaria est seguire le indicazioni per Passo Coe e proseguire oltre (da Folgaria sono circa 15 km) fino ad abbandonare il confine provinciale e raggiungere, oltrepassato il Rifugio Valbona, la soprastante Sella Valbona (1782 m) da cui si ha un ampio panorama sull’altopiano di Asiago e le vallate veneto-vicentine. Parcheggiare nel piazzaletto e seguire la strada sterrata che si diparte sulla sinistra e che, in circa 2 km, porta al Forte.
Con un po’ di attenzione è possibile salire sulla sommità dell’altura da cui si ha uno dei più bei panorami del Basso Trentino.