Per gli indiani d’America gli alberi sono le colonne del cielo; per Marco Nones sono le sue radici.
Attraverso gli alberi il cielo riceve nutrimento e infinite informazioni che ne cambiano il destino.
Il cono è la forma stilizzata dell’albero.
Normalmente, lo sguardo dell’uomo, si inerpica fra i rami e si libera nel cielo.
L’albero eleva l’uomo, conducendolo a sollevare misteri, a sollevare domande.
L’albero apre un respiro verso l’assoluto.
L’opera invita a sollevare lo sguardo verso l’alto, attraverso le radici del cielo. E suggerisce di farlo con radici ben salde. Solo così l’uomo può essere libero.
Marco Nones
Nato in Svizzera, si è diplomato all’Istituto d’Arte. Vive e lavora a Cavalese, in Provincia di Trento.
L’esclusività delle sue opere lo hanno portato ad esporre in importanti città d’Europa.
Philippe Daverio lo descrive così: “Vi è nel lavoro di Marco Nones un sottile senso di sfida alle leggi della futilità umana. Vi è la voglia, forse inconsapevole, di tornare nella dimensione sciamanica, nella quale l’intervento umano non si sentiva ancora separato dalla dimensione infinta e totale del divino, che altro non era, questa dimensione, che quella misteriosa e insondabile della natura (…)”.
Marco Nones
Nato in Svizzera, si è diplomato all’Istituto d’Arte. Vive e lavora a Cavalese, in Provincia di Trento.
L’esclusività delle sue opere lo hanno portato ad esporre in importanti città d’Europa.
Philippe Daverio lo descrive così: “Vi è nel lavoro di Marco Nones un sottile senso di sfida alle leggi della futilità umana. Vi è la voglia, forse inconsapevole, di tornare nella dimensione sciamanica, nella quale l’intervento umano non si sentiva ancora separato dalla dimensione infinta e totale del divino, che altro non era, questa dimensione, che quella misteriosa e insondabile della natura (…)”.
Radici di diverse essenze legnose - anno 2014