Alpe Cimbra, Riflessi di Lusérn

08.02.2019 - Un’immensa terrazza calcarea dove ai terrazzamenti si alternano valli e vertiginosi strapiombi con dislivelli che sfiorano anche i seicento metri. Faggi, abeti e larici si mescolano ad ampie distese di pascoli e il Passo di Vezzena, la stretta forcella della Val d’Assa e l’Altopiano dei Sette Comuni sono a due passi da Luserna, villaggio nel quale si parla ancora il cimbro, antica variante della parlata bavarese portata su questi monti dai coloni stabilitisi in epoca medievale.
Due sono i nuclei che compongono l’insediamento: quello centrale di Luserna, che si distende su una zona pianeggiante a cavallo del cosiddetto Tal von San Antone, caratterizzato dal classico “Strassendorf” - il tipico abitato che si sviluppa lungo un’unica strada - e Tezze, situato più in basso, in una valletta a ovest del nucleo centrale.
Oltre il crinale di Malga Campo, infine, si trovano Untarhäusar - Case di Sotto -, Obarhäusar - Case di Sopra - e Galen - da Galeno, soprannome di una famiglia locale -, i tre nuclei del villaggio estivo. Domina la pietra in questa porzione di Alpe Cimbra, utilizzata per realizzare campi e orti terrazzati, indispensabile ausilio alle pendenze locali.
A Luserna, d’inverno, soffia deciso il vento del nord, che la rende ideale meta relax a due passi dalle ambite località sciistiche della zona e per le escursioni con le ciapsole, mentre d’estate la località è scaldata fino a sera dal sole, consentendo soggiorni a tutta natura fra sentieri e grandi scenari montani. In quest’angolo di Trentino, oltre a praticare sport invernali nella stagione invernale e numerose attività all’aria aperta in quella estiva, è possibile immergersi nelle tradizioni e nella cultura territoriali seguendo percorsi storici e tematici, compendio di arte e memoria. Naturalmente, c’è anche una ricca offerta gastronomica che ai piatti della tradizione trentina unisce le sfiziose specialità locali.

Cosa vedere a Lusérn

La Luserna culturale propone innumerevoli luoghi da esplorare. Sulla sommità di Cima Campo, a 1.549 metri di quota, c’è il Forte Lusérn, detto anche il “Padreterno”, costruito tra il 1908 e il 1912. Insieme al Forte Busa Verle,
aveva il compito di controllare il valico di Passo Vezzena e oggi può essere visitato grazie al Centro di Documentazione Luserna - nato come centro studi dedicato alla cultura del borgo -, che organizza anche visite su prenotazione.
Il Centro di Documentazione, che si occupa della promozione e dello sviluppo economico della comunità germanofona locale, annovera anche un museo nel quale è possibile approfondire la conoscenza del territorio, scoprire
le sezioni dedicate alla storia e alle tradizioni cimbre, alla Grande Guerra, alla fauna delle zone montane limitrofe e ai forni fusori dell’Età del Bronzo.
Nel cuore di Luserna spicca la “Casa Museo Haus Von Prükk”, nata dal restauro conservativo di un’antica abitazione con tutte le caratteristiche di un’ottocentesca dimora cimbra. La “Casa Museo Haus Von Prükk” consente di rivivere la vita domestica e contadina di un tempo in una tipica casa cimbra, con un ampio assortimento di ambienti, arredi, abiti e oggetti d’epoca. Uno straordinario strumento per la memoria storica della comunità locale dove, all’esterno, prende il via il “Sentiero dell’immaginario cimbro”, un affascinante percorso di sette chilometri fra i boschi e i pascoli di Luserna, ispirato alle leggende e ai personaggi dell’immaginario popolare come Frau Pertega e Tüsele Marüsele, il tutto fra caratteristiche opere in legno di artisti locali, leggende e tradizioni tramandate nei secoli.
Il “Sentiero della primavera” è la scoperta dei colori e dei profumi di questo piccolo paradiso alpino tra stradine rurali e affacci sulla profonda valle dell’Astico, il “Sentiero sulle tracce dell’orso” racconta di questo animale ancora oggi rievocato nelle storie e nelle leggende e il “Sentiero dalle storie alla storia”, infine, è fra i percorsi tematici ed emozionali più interessanti dell’Alpe Cimbra, con storie della popolazione di Luserna prima e dopo la Grande Guerra.

I sapori di Lusérn

La buona tavola è protagonista a Luserna, ed è uno dei motivi principali per visitare Luserna: fra questi monti, sono tante le specialità da assaggiare e da acquistare. Sulle tavole del borgo c’è spazio per salumi e formaggi come lo speck,
la carne salada, i landjager - delicati salamini a base di carni scelte, insaporite con il vino rosso -, i krainer, preparati con un impasto di carne e formaggio, il “cotto cimbro” - preparato con le erbe aromatiche di montagna - e il formaggio di Vezzena – Pat e presidio Slow Food -, semigrasso e prodotto con latte vaccino. Poi ci sono i regali dei boschi: le numerose specie di funghi, per esempio, tra cui i pregiati porcini, e i piccoli frutti come i mirtilli, le fragole, i lamponi e le more. Fra le specialità della gastronomia locale c’è sicuramente la polenta di patate, preparata con il tubero che prima viene lessato e poi schiacciato. La purea che se ne ottiene, deve essere prima cotta con burro, cipolla affettata e formaggio Vezzena grattugiato, poi servita con carni al forno e sugo in abbondanza, oppure abbinata al Tonco del Pontesel, altro piatto tipico delle terre cimbre, un saporito spezzatino di carni miste e lucanica trentina fresca. Specialità che affonda le sue radici nella tradizione locale e di derivazione germanica, sono le “Kaiserschmarren”, le grosse crêpes fritte nel burro e servite molto calde con marmellata di mirtilli o anche solo con lo zucchero. Fra i dolci sono tutti da gustare il classico strudel e lo zelten, dolce a base di frutta secca dalle origini che risalgono addirittura al Settecento, farcito di pinoli, noci, mandorle e canditi. Nei ristoranti, nelle baite e nei rifugi è ovviamente la tradizione montana a trionfare con taglieri di salumi e formaggi, questi ultimi serviti con miele alpino e prosciutti alle erbe, seguiti da pappardelle ai porcini, tortelloni di Vezzena di malga, selvaggina con i funghi e dolci tra cui lo strudel di mele calde e la torta Sacher.

Cosa fare tra Lusérn, Folgaria e Lavarone

Oltre a Luserna, Folgaria e Lavarone sono le altre due mete dell’Alpe Cimbra. Folgaria è fra le più antiche comunità del Trentino con un centro che propone un lungo e vivace viale pedonale ricco di botteghe e negozi, pasticcerie, bar e ristoranti dove fermarsi a gustare le tipicità e fare acquisti. Rinomata località di villeggiatura, Folgaria è ideale per un soggiorno estivo, con la possibilità di godersi le 18 buche del Golf Club Folgaria, la bike area e i tanti percorsi trekking per tutte le età, ma anche per una vacanza invernale sulle piste per praticare sci alpino e nordico.
Più romantica è invece Lavarone, amata nel passato da grandi personaggi della storia e della cultura del calibro di Sigmund Freud e dell’imperatore d’Austria Francesco Giuseppe.
Perla della località è sicuramente il lago di Lavarone, premiato nel 2017 con la Bandiera Blu d’Europa, che d’inverno si trasforma in una suggestiva distesa di ghiaccio per il pattinaggio, mentre durante la bella stagione diventa scenario di adrenalinici sport d’acqua e della bike con il rinomato Bike Park.
La ski area Alpe Cimbra-Folgaria Lavarone è il paradiso per gli appassionati degli sport invernali: sono ben 66 le piste adatte a tutte le abilità per un totale di 104 chilometri di tracciati in un’area che propone panorami e discipline sportive diversificate. Sci alpino e anche sci d’alpinismo, per esempio, poi snowboard, sci di fondo, fat bike e sleddog. Tra i tratti più emozionanti c’è sicuramente la pista Avez del Prinzep, che prende il nome dal maestoso abete bianco di oltre sessanta metri d’altezza - recentemente abbattuto dal vento -, un tracciato di due chilometri per un dislivello di quattrocento metri, mentre agli appassionati dello sci di fondo è dedicato il paradisiaco Ski Center Millegrobbe e il Centro Fondo dell’Alpe di Folgaria-Coe, per sciare di giorno e anche in notturna.

Articolo di Luca Sartori

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